Il corpo comunica più di tante parole
Che cosa diciamo è abbastanza relativo. Come lo diciamo fa davvero la differenza, anche in corsia. «Il 93% dell’informazione passa attraverso il linguaggio del corpo. Solo il 7 % del messaggio arriva grazie alle parole, molto viene interpretato osservando il corpo, il tono di voce, il comportamento di chi parla. Gran parte di medici e infermieri non sono coscienti dell’importanza del linguaggio non verbale», spiega la professoressa Annegret Hannawa dell’Usi. Inoltre, nessuno lo insegna agli studenti di medicina o agli infermieri soprattutto in una società sempre più tecnologica. «La tecnologia può supportare la comunicazione (facilitando l’accesso a dati, la condivisione di informazioni) ma resta un canale. La comprensione spetta alle persone. Spesso la comunicazione arriva ma le persone non la guardano, non possono accedervi o non la interpretano nel modo corretto. Inoltre non va sottovalutato l’effetto placebo di una visita dal medico, spesso più importante di un farmaco», spiega la ricercatrice. Infine dietro agli errori analizzati c’è un altro aspetto legato alla psicologia: «Possiamo usare la stessa parola ma intendere cose diverse, quando ad esempio dico albero, c’è chi si immagina una betulla, chi un faggio… questo può portare a fraintendimenti», conclude.