Accelerata elettrica
Duemila franchi a chi acquista un’automobile a batteria. Importatori pronti a raddoppiare lo sconto
Il credito quadro di tre milioni prevede anche un contributo per le stazioni di ricarica. La parola al parlamento.
Duemila franchi per auto elettrica. Più 500 nel caso in cui si opti pure per l’acquisto di una colonnina di ricarica da posizionare nel posteggio di casa. A cui si aggiunge uno sconto dello stesso valore (altri duemila franchi) concesso dagli importatori svizzeri, che hanno deciso di aderire al programma studiato dal Dipartimento del territorio a favore della mobilità sostenibile, confezionato per raggiungere un obiettivo ben preciso: «Raddoppiare il parco veicoli elettrici in Ticino». Così Claudio Zali, direttore del Dt, spiega alla stampa i dettagli del messaggio governativo licenziato alcuni giorni or sono (vedi la ‘Regione’ di mercoledì) con cui si chiede al parlamento di dare luce verde al credito quadro di tre milioni. Un incentivo per i veicoli puramente a batteria, dunque, «più semplice e meno ambizioso» rispetto al progetto che cadde in votazione popolare nel 2015, e che prevedeva aiuti per i mezzi meno inquinanti da finanziare tramite l’imposta di circolazione. «Stavolta l’incentivo viene coperto dalla cassa dello Stato», fa notare Zali. ‘Una tantum’, che scatta al momento dell’acquisto. «I veicoli elettrici costano di più ma consentono una migliore economia di esercizio, se consideriamo che il costo è di circa tre franchi ogni 100 chilometri». Si risparmia anche in imposta di circolazione (bonus dell’80%) oltre che nella manutenzione... «L’incentivo permette dunque di compensare parzialmente la differenza di prezzo all’acquisto», considerato che i costi vanno dai 30mila franchi circa in su. «Queste auto hanno tutto il potenziale per sostituire la seconda automobile nelle economie domestiche – rileva ancora Zali –. Non ci illudiamo di convincere il ticinese a partire in vacanza con l’auto elettrica, ma per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro può essere una valida alternativa». Per questo il Cantone ritiene sia ora di accelerare su questa tecnologia, incentivando anche l’acquisto delle colonnine di ricarica. «L’obiettivo è di aumentare di mille unità le stazioni di ricarica domestica e nelle aziende – aggiunge Mirco Moser, capo dell’Ufficio dell’aria, del clima e delle energie rinnovabili –. Impianti che costano alcune migliaia di franchi. È infatti importante che siano conformi allo standard internazionale e che l’allacciamento alla rete elettrica sia eseguito da un installatore elettricista autorizzato». Così da non sovraccaricare la linea e ottimizzare i tempi di ricarica (oltre che la fattura...). «Ne approfitto per lanciare un invito – conclude Zali –. Se i Comuni, nell’ambito delle loro competenze, volessero salire a bordo del programma d’incentivo sono i benvenuti. Un loro contributo renderebbe il pacchetto ancora più efficace». Il dossier ora passa all’esame del parlamento.