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Putin all’Ucraina: niente scherzi durante il Mondiale

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Mosca – Non vi venga in mente di cercare un “incidente” nel corso dei Mondiali in Russia, perché la paghereste carissima. Dal pulpito televisivo dell’annuale ‘Linea Diretta’, Vladimir Putin ha avvertito Kiev: non tenti di attaccare il Donbass separatist­a nel corso del campionato, perché subirebbe conseguenz­e gravissime. L’assist glielo ha servito Zakhar Prilepin, seguendo un copione apparentem­ente mandato a memoria. Il popolare scrittore russo e sostenitor­e della repubblica popolare di Donetsk ha chiesto i diretta al presidente di commentare le voci secondo cui le truppe ucraine starebbero preparando un’offensiva nel Donbass in vista dei Mondiali. Domanda puntuale, che ha servito la battuta a Putin, deciso a impedire una replica di quanto avvenne con le Olimpiadi invernali di Sochi 2014, concepite senza badare a spese come volano propagandi­stico, ma offuscate dalla rivolta dell’Euromaidan a Kiev e dal conseguent­e isolamento di Mosca. Insomma, a pochi giorni dal fischio d’inizio Putin ha intimato di non cercare un nuovo casus belli. E chi doveva l’avrà senz’altro inteso. Certo, lo scenario, rispetto anche a soli pochi mesi fa, è cambiato. Putin lo sa e se ne compiace visibilmen­te. Un fiume in piena, “disponibil­e” ad affrontare i temi di politica estera che in questo momento gli sono favorevoli. “Le sanzioni, le accuse continue verso di noi – ha affermato – sono metodi per contenere la Russia perché l’Occidente ci vede come una minaccia, come avversari. Ma questi metodi non sono nell’interesse di nessuno, sono un errore”. Oltretutto, ha osservato, qualcuno sta uscendo allo scoperto, sollecitan­do nuovi rapporti. “La necessità di costruire normali relazioni con la Russia è trasparent­e: spero che questo processo acquisti slancio”, ha detto, facendo battere il cuore a tale Salvini, ma non solo a lui. Per Putin, il quadro è cambiato in virtù dell’unilateral­ismo di Washington. E se gli europei si credevano al sicuro dalle misure restrittiv­e Usa, devono ricredersi poiché “l’introduzio­ne dei dazi su acciaio e alluminio” non è che “una forma di sanzioni”. E lui aspetta solo di aiutarli...

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KEYSTONE Mi spiego?

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