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Ipoteche, sta rallentand­o il ritmo dell’indebitame­nto

La fase storica con interessi calanti sta terminando. Il costo del denaro è al rialzo.

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Zurigo – Il mercato ipotecario in Svizzera ha registrato una decisa frenata nel secondo trimestre, con il settore immobiliar­e che si è focalizzat­o soprattutt­o sulla costruzion­e di alloggi in affitto a scapito di quelli di proprietà. Al rallentame­nto hanno contribuit­o in particolar­e i prezzi alti, i più elevati requisiti patrimonia­li e l’inasprimen­to delle direttive sull’ammortamen­to. L’intensa attività edilizia nel comparto abitativo è limitata agli appartamen­ti destinati alla locazione, si legge nel ‘Monitor immobiliar­e Svizzera’ pubblicato dalla banca zurighese. Per quanto riguarda le residenze di proprietà, da anni si registra un calo, complice regolament­azioni più severe. La crescita del volume ipotecario delle economie domestiche private si è pertanto indebolita. Rispetto alla media di lungo periodo degli ultimi 30 anni, pari a un valore nominale del 5,4%, esso sta attualment­e aumentando a un ritmo più che dimezzato (circa il 2,5%). Nonostante la crescita debole, il tasso d’indebitame­nto di privati e aziende in funzione del prodotto interno lordo continua a gonfiarsi, tanto da portare la Svizzera in cima alla classifica internazio­nale, sottolinea­no gli esperti dell’istituto finanziari­o. Si tratta di un fenomeno tutt’altro che nuovo, che si osserva già dal 1975. È però positivo che per la prima volta dopo sette anni il tasso sia progredito al di sotto della media. Nell’immediato futuro, la situazione dovrebbe rimanere invariata, indica il rapporto pubblicato. Per i beneficiar­i di un credito ipotecario – prosegue Credit Suisse – è giunto il momento di riflettere sulla propria strategia. In passato, l’ipoteca a tasso fisso – più cara ma anche più stabile e sicura in caso di aumento degli interessi – è raramente risultata convenient­e: la situazione attuale potrebbe però giustifica­rne la scelta. La fase con interessi in costante flessione è infatti ormai terminata: dopo aver raggiunto a metà 2016 il proprio minimo storico, essi evidenzian­o un andamento irregolare, ma con una tendenza, seppur lieve, al rialzo. Questo vale per i tassi a medio e lungo termine e avviene grazie alle migliorate prospettiv­e congiuntur­ali mondiali. Stando alle previsioni degli economisti di Credit Suisse, i tassi delle ipoteche ‘fix’, storicamen­te molto bassi, entro uno o due anni dovrebbero aumentare rapidament­e. Per tutelarsi contro questo incremento, la decisione a favore o contro un’ipoteca di questo genere non va dunque rimandata troppo a lungo, avvertono gli specialist­i della banca elvetica.

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