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Sì degli Stati al Pf17/Avs

Accolto il nuovo progetto fiscale che include un rafforzame­nto del 1° pilastro

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Il ‘ministro’ delle Finanze Ueli Maurer: ‘È un capolavoro del compromess­o politico e sarà in grado di raccoglier­e una maggioranz­a’

Nessuna sorpresa. Il Consiglio degli Stati ha deciso ieri di associare il Progetto fiscale 17 (Pf17) al rafforzame­nto del Primo pilastro, in difficoltà finanziari­e. Con 34 voti contro 5 e 5 astenuti i senatori hanno approvato la nuova revisione, ribattezza­ta Legge federale sulla riforma fiscale e finanziame­nto dell’Avs. Il ‘ministro’ delle finanze Ueli Maurer ha definito il ‘pacchetto’ Pf17/Avs come un «capolavoro del compromess­o politico». Infatti è riuscito a mettere d’accordo, seppur senza molto entusiasmo, la sinistra e il centro-destra. Non si tratta di un buon progetto, ha affermato il consiglier­e agli Stati Martin Schmidt (Plr/Gr), ma consideran­do la bocciatura alle urne della riforma della fiscalità delle imprese (Rie III), è una buona soluzione. Per Roberto Zanetti (Ps/So) il lavoro fatto dalla Commission­e dell’economia degli Stati (che ha elaborato il progetto) è una «pietra miliare del parlamenta­rismo». La congiunzio­ne dei diversi interessi è stata ‘spinta’ dalla pressione dell’Unione europea (Ue) e dell’Organizzaz­ione per la cooperazio­ne e lo sviluppo economico (Ocse): da tempo chiedono che la Svizzera abolisca gli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione. In poche parole chiedono la cessazione dei privilegi fiscali per questo tipo di imprese (cosa già prevista dalla Rie III). Se ciò non sarà il caso entro il 2019, la Confederaz­ione rischierà di finire sulle liste nere Ue/Ocse. Per riuscire a mantenere attrattiva la Svizzera per queste società, la nuova riforma fiscale prevede una riduzione generale delle imposte. Per cercare di compensare questa misura, invisa alla sinistra, la commission­e ha proposto di iniettare 2,1 miliardi di franchi nell’Avs, che corrispond­ono alle perdite fiscali di Confederaz­ione e Cantoni. Come? Con aumento dei prelievi salariali, con un incremento dei contributi della Confederaz­ione all’Avs e facendo ricorso all’Iva. Questa soluzione non è però piaciuta a tutti: Peter Föhn (Udc/Sz) – che in commission­e aveva sostenuto il ‘pacchetto’ – ha deplorato che la riforma non fa altro che associare due progetti bocciati alle urne, ossia il Pf17 e la Previdenza vecchiaia 2020. Secondo Alex Kuprecht (Udc/Sz) questa unione sminuirebb­e i cittadini. Per Thomas Minder (indipenden­te/Sh) il ‘pacchetto’ è sempliceme­nte «una fesseria». Il Consiglier­e federale Udc Ueli Maurer ha dal canto suo lodato la proposta della commission­e. Essa non genera grandi applausi, ma trova consensi a livello politico. Inoltre si cerca di trattenere le imprese in Svizzera e ci saranno più soldi per l’Avs. E questo è assolutame­nte necessario. «Penso che così il progetto fiscale sarà in grado di raccoglier­e una maggioranz­a», ha affermato Maurer. Il dossier passa ora al Nazionale che dovrebbe discuterne durante la prossima sessione autunnale, in settembre. E in questo caso il risultato sembrerebb­e non essere così scontato.

Un dossier delicato per il ‘ministro’ delle Finanze Ueli Maurer

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