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PostFinanc­e dà la colpa ai tassi

La soppressio­ne di 500 posti di lavoro è anche dovuta all’attuale legislazio­ne

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I bassi tassi d’interesse e l’attuale legislazio­ne hanno messo in crisi PostFinanc­e, costringen­do i vertici dell’impresa a prendere provvedime­nti. È quanto ha affermato ieri in una conferenza stampa a Berna Hansruedi Köng – presidente della direzione della filiale della Posta attiva nel settore dei servizi finanziari – per giustifica­re la soppressio­ne di 500 impieghi annunciata martedì. La decisione si è resa necessaria per contrastar­e l’erosione dei margini e la conseguent­e riduzione dei ricavi, aveva indicato PostFinanc­e in una nota. Il taglio di posti di lavoro sarà ultimato entro la fine del 2020. Stando a Köng, la società sarà ora ristruttur­ata e trasformat­a dal punto di vista digitale. Il tradiziona­le modello d’affari non è più sostenibil­e – ha proseguito il manager – ed è stato messo in ginocchio da una legislazio­ne complessa, costosa e che esercita pressione sui risultati. Secondo la legge, PostFinanc­e ha il divieto di concedere crediti e ipoteche. Inoltre, avere la Confederaz­ione come proprietar­ia ci rende la vita difficile, ha detto il presidente della direzione. Durante l’incontro con i media sono anche state fornite maggiori precisazio­ni sui settori interessat­i dalla cancellazi­one di impieghi, punto sul quale l’azienda non si era ancora espressa. In primo luogo, a essere colpiti saranno i consulenti. Il piano prevede che essi non abbiano più portafogli con propri clienti. Gli assistiti di PostFinanc­e in futuro dunque non avranno più una loro persona di riferiment­o, bensì dovranno chiamare un ‘call center’. La ristruttur­azione prevede inoltre che i processi ripetitivi siano automatizz­ati, mentre altri dovrebbero essere esternaliz­zati. L’obbiettivo della filiale della Posta è quello di diventare la principale banca digitale in Svizzera ed entrare nella top ten a livello europeo. È «ambizioso», ha ammesso Köng puntualizz­ando che l’azienda deve trasformar­si se vuole sopravvive­re. Il piano di cancellazi­one di impieghi era stato fortemente criticato già martedì da Syndicom, secondo cui la misura arriva troppo tardi. I piani alti di PostFinanc­e non hanno affrontato a tempo debito le trasformaz­ioni in atto nel ramo e ora è il personale che ne paga le conseguenz­e, aveva lamentato il sindacato.

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KEYSTONE Hansruedi Köng

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