Tamedia: edizione solo online e 41 licenziamenti
Il quotidiano romando ‘Le Matin’ non pubblicherà più l’edizione cartacea e dal 22 luglio uscirà solo nella versione online. Sono previsti 41 licenziamenti. Lo ha annunciato ieri Tamedia, che controlla la testata losannese. Il gruppo mediatico zurighese ha motivato la sua decisione con i risultati in rosso che ‘Le Matin’ registra da ormai 20 anni. Soltanto l’anno scorso, il quotidiano vodese ha accumulato un disavanzo di 6,3 milioni di franchi. La ristrutturazione comporterà 41 licenziamenti, di cui 24 nella redazione, ma non interesserà il domenicale ‘Le Matin Dimanche’. I responsabili di Tamedia si incontrano oggi con i rappresentanti del personale e dei sindacati per lanciare la consultazione e negoziare il piano sociale. L’edizione online di ‘Le Matin’ sarà ulteriormente sviluppata e conterà 15 posti di lavoro a tempo pieno. È prevista una collaborazione più stretta con lo SportCenter di Tamedia, con Newsexpress e con la rete di ‘20 Minutes’, che pure appartiene a Tamedia. ‘Le Matin’ diventa così il primo quotidiano svizzero a concentrarsi solamente sull’online. Il nuovo capo redattore sarà Laurent Siebenmann. Subentrerà a Grégoire Nappey (in carica dal 2014) che non è intenzionato a dirigere la testata nella sua nuova forma. Il sito lematin.ch raggiunge circa 581mila lettori ed è già attualmente una della piattaforme di notizie più visitata nella Svizzera romanda, ha sottolineato Tamedia in una nota. I sindacati sono chiaramente indignati per la ristrutturazione e hanno chiesto all’editore di ritornare sulle sue decisioni. Tamedia si comporta come il “becchino” della pluralità mediatica nella Svizzera romanda, hanno indicato in un comunicato l’associazione di categoria Impressum e il sindacato dei media Syndicom. Per questi ultimi Tamedia ha una posizione di quasi-monopolio e ha quindi responsabilità particolari nei confronti dei lettori, ma pure dei dipendenti. Rincrescimento è stato espresso anche dalla presidente del consiglio di Stato vodese Nuria Gorrite (Ps), che ha parlato di un «colpo all’identità romanda». L’esecutivo ha chiesto di poter incontrare i vertici di Tamedia per discutere della questione, ha affermato Gorrite. ATS/RED