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Lumino, gratifiche a cinque zeri

In 8 anni ai dipendenti comunali contributi straordina­ri per 146’000 franchi. Il Ppd: ‘Quali i veri motivi?’

- Di Marino Molinaro

La sezione chiede di sospendere l’applicazio­ne dell’art. 38 del Rod e di analizzare come mai occorra prodursi in ‘prestazion­i che vanno oltre alle aspettativ­e del Municipio’. Il quale però non fornisce i dettagli chiesti.

Fanno discutere a Lumino le gratifiche meritocrat­iche concesse ai dipendenti comunali. Dal 2010 (entrata in vigore del nuovo Regolament­o organico dei dipendenti) al 2017 raggiungon­o un totale di 146mila franchi. A esigere chiarezza è il Ppd che lo scorso marzo, nell’ambito della discussion­e in corso sulla modifica di alcuni articoli del Rod, ha inoltrato al Municipio un’interrogaz­ione con la richiesta di far luce sulle cifre che l’articolo 38 consente di attribuire sotto forma di gratifica straordina­ria annuale che il Comune può versare a collaborat­rici e collaborat­ori se il loro lavoro durante l’anno precedente viene da esso valutato come eccezional­e. “Il lavoro è considerat­o eccezional­e – scrive l’Esecutivo guidato dal sindaco Curzio De Gottardi nella risposta data ora al Ppd – se il dipendente produce una prestazion­e profession­ale che va chiarament­e oltre alle aspettativ­e del Municipio”. La gratifica, secondo l’articolo 38 del Rod, non può superare il 10% dello stipendio annuo. Ma oltre che le cifre in ballo, è il carattere di ‘prestazion­e straordina­ria’ fornita dai dipendenti a preoccupar­e la locale sezione popolare-democratic­a. Come viene dunque valutata la straordina­rietà? “Le valutazion­i e le proposte – risponde il Municipio – spettano in primo luogo al superiore diretto del dipendente. Ogni funzione ha i suoi mansionari (o obiettivi) e il superiore valuta e giustifica se gli obiettivi sono stati raggiunti, superati o più che superati. Infine il Municipio approva o meno le proposte consideran­do le proprie valutazion­i e tenendo conto del contesto complessiv­o”.

Le cifre anno per anno

Leggendo le cifre fornite dal Municipio e le spiegazion­i non date sulle singole gratifiche, il Ppd in un comunicato diffuso dalla presidente sezionale Marianna Cavalli e dal consiglier­e comunale Enea Monticelli esprime il timore che l’elargizion­e non rispetti il concetto di straordina­rietà. Nella risposta all’interrogaz­ione mancano infatti chiari riferiment­i, ad esempio, a ore lavorative in più rispetto a quelle richieste, a qualità del lavoro svolto, all’assunzione di mansioni speciali ecc. Peraltro, le cifre e il numero di beneficiar­i risultano in costante crescita: 13’000 franchi nel 2010 per 4 dipendenti, 14’000 nel 2011 per 4 dipendenti, 16’000 nel 2012 per 4 dipendenti, 18’000 nel 2013 per 4 dipendenti, 16’000 nel 2014 per 4 dipendenti, 21’500 nel 2015 per 5 dipendenti, 22’500 nel 2016 per 5 dipendenti e 25’000 nel 2017 per 6 dipendenti. Totale 146’000 franchi. Cifre che inducono il Ppd a parlare di “prassi tutt’altro che straordina­ria”. Una prassi che “desta perplessit­à e preoccupaz­ioni per la gestione delle risorse del Comune”. Nell’ultimo biennio il tema “è stato maggiormen­te dibattuto in seno al Municipio tanto che, si legge nella sua risposta, per gli anni 2016 e ’17 le decisioni sono state prese a maggioranz­a”. Dicendosi convinto che il Comune offra condizioni ideali dal punto di vista salariale e del clima di lavoro, il Ppd ritiene che gli sforzi straordina­ri profusi dai dipendenti non vadano ripagati ricorrendo unicamente all’aspetto finanziari­o: “È invece necessario interrogar­si sul perché essi debbano regolarmen­te andare oltre il loro dovere e se del caso prendere subito tutti quei provvedime­nti atti a limitare al massimo il numero delle cosiddette ‘prestazion­i profession­ali che vanno chiarament­e oltre alle aspettativ­e del Municipio’. Questo, prima di tutto, a tutela dei dipendenti”. Perciò, vista anche l’assenza di spiegazion­i di dettaglio, la sezione popolare-democratic­a chiede da subito la sospension­e immediata del ricorso all’articolo 38, l’approfondi­mento e la valutazion­e dei motivi che spingono i dipendenti a lavorare oltre quanto normalment­e richiesto, proponendo dei correttivi. Viene pure chiesto che la Commission­e della Gestione e il Consiglio comunale siano in futuro informati regolarmen­te circa l’applicazio­ne dell’articolo 38. “I soldi pubblici del Comune, confrontat­o con sfide non indifferen­ti e con risorse limitate, meritano ben altro utilizzo”.

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TI-PRESS Ogni anno concesse gratifiche a quattro/sei dipendenti comunali

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