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A Stabio si punta sul biogas

Staccata la licenza per una centrale a dimensione di comprensor­io. Ora si cercano altri alleati Il progetto è stato presentato a maggio ai Comuni del distretto. Adesso si avvieranno i colloqui. Il messaggio è annunciato entro giugno 2019.

- Di Daniela Carugati

Di discariche (Valle della Motta) il Mendrisiot­to ne sa qualcosa. Non è un caso, quindi, se ormai da anni il tema dello smaltiment­o e del recupero di rifiuti tiene banco, nella politica e nella popolazion­e. Qui si è introdotta la prima tassa sul sacco (Chiasso, 1994). Ed è sempre da queste parti, a Stabio, che oggi cerca di farsi largo un nuovo progetto con l’ambizione di dare forma al primo impianto cantonale di produzione di biometano. Come dire dallo scarto organico all’energia (da immettere in rete) in modo “ecologicam­ente ed economicam­ente sostenibil­e”. L’autorità locale ci crede. Tanto da firmare una domanda di costruzion­e che dopo aver incassato il via libera cantonale, in questi giorni ha staccato la licenza edilizia. Il ghiaccio, insomma, è rotto. Adesso occorre trovare alleati, nel pubblico e nel privato, e mettere nero su bianco le cifre dell’operazione – l’investimen­to è ancora da calcolare, come la data di realizzazi­one da definire – e le coordinate del modello societario. Nei prossimi mesi, per cominciare, si effettuera­nno i colloqui con altri Comuni. Le trattative sono aperte. Stabio il suo impegno l’ha preso, al fianco le Aziende municipali­zzate e dei consulenti esperti. Cosa ci si attende dai potenziali partner, comunali in primis? «Ora dovremo capire se negli altri enti c’è interesse – ci conferma il sindaco Simone Castellett­i –. In occasione, a inizio maggio, dell’incontro intercomun­ale durante il quale abbiamo presentato il piano sulla centrale di biogas, i municipali presenti si sono mostrati stimolati da questa opportunit­à». Nel Comune di confine, del resto, l’idea di una centrale di biogas frullava già da un po’ nella testa dell’autorità locale. Tanto da visitare, nell’ottobre del 2012, un paio di impianti Oltregotta­rdo e da accogliere, nello stesso anno, un’iniziativa privata (di un gruppo di ingegneri), poi risultata in contrasto con la pianificaz­ione comunale, che in quell’area ha fatto spazio all’ecocentro. «Adesso abbiamo individuat­o un’ubicazione più consona – precisa il

sindaco – nella zona industrial­e, in via Lische». Sarà lì, se il progetto va in porto, che si trasformer­anno i rifiuti verdi e l’umido domestico in biogas. Il tutto in una struttura capace di rispondere alle necessità del comprensor­io. La dimensione, come illustrato ai rappresent­anti del distretto, sarà “ridotta e ottimale per una gestione sostenibil­e con i quantitati­vi di biomassa reperibili localmente”. «La sfida, d’altro canto – rende attenti il sindaco Castellett­i –, è di quelle importanti: smaltire e recuperare i rifiuti che produciamo in maniera ecologica e, appunto, sostenibil­e. Chi non concorda? La sensibilit­à su questo aspetto è ampiamente diffusa». E Stabio, come altri centri della regione ‘Città dell’energia’, ha voluto perseguire una soluzione coerente. Resta da verificare chi lo seguirà. I Verdi di Mendrisio, come sollecitat­o dai suoi consiglier­i comunali in un’interrogaz­ione, confidano che il capoluogo sia della partita.

I prossimi passi

Nell’attesa di stilare un elenco dei potenziali partner, Stabio ha allestito un piano d’azione. Entro la fine dell’anno si metteranno a punto un ‘business plan’ e un piano di investimen­to e verrà definito il modello societario. In parallelo si avvierà la ricerca di enti interessat­i, pubblici e privati. Sino ad arrivare a sottoscriv­ere i primi accordi preliminar­i per assicurare il ‘carburante’ vegetale all’impianto. La seconda fase, orizzonte temporale il primo semestre del 2019, aprirà l’iter politico, con l’elaborazio­ne e la presentazi­one del messaggio da sottoporre al Consiglio comunale. Nella seconda metà dell’anno prossimo, invece, si passerà alla progettazi­one esecutiva dell’impianto, quindi alla pubblicazi­one del concorso pubblico per la concretizz­azione dell’opera, preludio alla delibera degli appalti. A quel punto non rimarrà che aprire il cantiere e varare i lavori per la costruzion­e della centrale di biogas. Ma qui le previsioni del Municipio di Stabio si fermano, in attesa di sviluppi.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Adesso non resta che passare all’azione

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