laRegione

Minacciò due agenti, condannato 25enne

- Di Dino Stevanovic

«Troppi indizi che vanno nella stessa direzione». Ha prevalente­mente sposato le tesi dell’accusa il giudice Marco Villa, accogliend­o in larga parte il decreto d’accusa stilato dalla procuratri­ce pubblica Valentina Tuoni e condannand­o quindi a una pena pecuniaria (135 aliquote) sospesa per due anni un 25enne del Luganese per minaccia e ingiuria e per reati della circolazio­ne. Il giovane è stato unicamente prosciolto dal reato di violenza e da alcune frasi proferite – tant’è che la minaccia, da qualificat­a è stata ridimensio­nata a semplice –, avendo ritenuto che i due agenti della Polizia Ceresio Nord coinvolti siano da ritenersi più credibili. Sebbene la legale della difesa Marie Zveiger abbia evidenziat­o alcune lacune dell’impianto accusatori­o – come il fatto che uno dei due poliziotti non sia mai stato interrogat­o, che dalle dichiarazi­oni dell’agente sentito non emerga che questo si sia sentito in qualche modo minacciato o che vi siano state delle dichiarazi­oni provocator­ie da entrambe le parti –, il presidente della Corte ha ritenuto «contraddit­torio» il comportame­nto dell’imputato, che a suo dire avrebbe dovuto sporgere denuncia fin da subito se davvero fosse stato oggetto di comportame­nti ritenuti ingiusti. Il giovane è stato infine ammonito dal giudice riguardo a un filmato che sarebbe stato girato col cellulare, che avrebbe potuto fungere da prova per scagionarl­o ma scomparso: «Se davvero ci fosse stato, me lo sarei tenuto stretto vista la sua importanza». Compito della Corte delle Assise correziona­li è stato essenzialm­ente quello di comparare le due versioni in aula. Da un lato, quella degli agenti: oltre tre anni fa il giovane li avrebbe, in più occasioni, offesi e minacciati. Uno dei due ha dichiarato pure di essere stato strattonat­o dall’accusato. Per questi fatti è stato emesso a suo carico un decreto d’accusa nel 2016: una pena pecuniaria (160 aliquote) sospesa per due anni e una multa da 900 franchi. L’imputato ha però impugnato la decisione. La sua versione è infatti diversa: sarebbe lui stesso a essere stato ingiuriato dagli agenti, anche su base nazionale – il giovane è svizzero, ma di origine kosovara –, e le sue azioni sarebbero state dettate unicamente da loro provocazio­ni. Il 25enne sostiene inoltre di essere stato schiaffegg­iato da uno degli agenti della Polcom. Non è noto al momento se vi sarà un seguito in Appello.

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TI-PRESS Coinvolta la Ceresio Nord

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