Il nostro Parco: osiamo
Quando trentacinque anni fa, allora giovane medico “forestiero”, giunsi in Onsernone per riprendere la secolare condotta medica e dicevo che dovevamo costruire il Centro Sociale Onsernonese (Cso), non pochi abitanti della valle, patrizi e no, mi lasciavano intendere che della valle non capivo niente e che ero matto a volere il Cso. Paura del nuovo, scoraggiamento – “as podrà mai fa una roba compagna” – interessi a volte molto particolari con solleciti di interventi dall’esterno e “da molto in alto” mettevano in forse l’opera più importante degli ultimi decenni in valle Onsernone. Osava però e ci lavorava duramente un gruppo di Onsernonesi, residenti in valle oppure usciti dalla sua vasta diaspora, disposti a difendere il Cso fino in fondo, cioè fino alla sua realizzazione. Oggi più nessuno in Onsernone vorrebbe fare a meno del Cso. Nella discussione sul progetto del Parco nazionale del Locarnese (Pnl), adesso che sono un vecchio medico con qualche conoscenza in più delle valli del Ticino, mi sembra di assistere a dinamiche molto simili. C’è di nuovo chi mi dà del matto perché difendo sin dall’inizio il Pnl e gli argomenti contro il Parco assomigliano molto a quelli portati nella campagna contro il Cso. Non sono Onsernonese Doc, semmai Dac (di adozione concessa), nemmeno Ticinese e non lo diventerò mai; sono e resterò per sempre un “Matlosa”. Dopo tutti gli anni di lavoro in Onsernone e in altre realtà del Ticino e altrove, in centri ed in periferie, sono convinto che un parco nazionale di nuova concezione come il Pnl, porterà vantaggi ad ambedue, alla periferia e ai centri. Come luogo d’incontro e di scambi, voluto democraticamente da una maggioranza – spero – dei suoi abitanti, il Pnl potrà fungere da stimolo reciproco. Osiamo perciò lanciarci nell’avventura Parco, bello e possibile. Il rischio è molto contenuto ed i vantaggi valgono i sacrifici. Sono convinto che fra dieci anni saremo molto più numerosi a (ri)votare il Parco e vorrei arrivare a cento anni, fosse soltanto per farmi dire anche da chi oggi è scettico o addirittura contrario: “A seri mia d’accordi con ti, ma ti ghevi rason: em fai ben a fa al nost Parco”. Osiamo: votiamo “Sì” per il Parco.