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Confezioni per il latte

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Adesso va molto di moda sciacquars­i la bocca con l’inglese, l’ecologia, lo spreco, il risparmio energetico, l’efficacia, l’efficienza ossia il rendimento, a corto-medio-lungo termine (così va sempre bene), l’intelligen­za artificial­e, l’ottimizzaz­ione, le risorse umane che saremmo poi noi manco fossimo bulloni ecc. ecc. A proposito di ottimizzaz­ione e confezioni per il latte, ho notato che ce ne sono di diversi tipi, a base rettangola­re (da eliminare anche per la forma del bocchello non ideale, il latte va dove vuole lui, sulla tovaglia), quadrata, quadrata leggerment­e bombata con angoli molto arrotondat­i, e sicurament­e altre. Chissà poi perché, mi è venuto in mente che, a parità di perimetro, e logicament­e di altezza, il volume aumenta aumentando il numero di lati della base, quadrato, esagono, ottagono, “decagono” ecc. fino al cerchio, con numero infinitame­nte grande di lati, ossia circonfere­nza. La confezione rettangola­re ha un volume di ca. 1050 cm3 (anche quella quadrata leggerment­e bombata). Quella quadrata ha un volume di ca. 1100 cm3, mentre quella rotonda avrebbe un volume di ca. 1400 cm3, ossia + ca. 27% e pertanto, per la confezione di un litro, si potrebbe ridurne il diametro a ca. 8,1 cm, ossia risparmiar­e ca. il 14% di materiale per la confezione. E poi vai al Supermerca­to dove, per ridurre lo spreco di carta, bruciano più kcal chiedendot­i se vuoi lo scontrino: mi fa tenerezza!

Giancarlo Beltrami, Biasca

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