In Russia con il sorriso
Battuto 2-0 il Giappone, ora i Mondiali. E oggi l’Acb si gioca la Promotion
Lugano – Le amichevoli disputate in un clima di festa hanno un pregio, che va oltre l’aspetto squisitamente tecnico: permettono al pubblico, in special modo ai bambini, di avvicinare una Nazionale altrimenti lontana. Da questo punto SvizzeraGiappone è stato un successo su tutta la linea. Cornaredo rossocrociato è un bel vedere. Il pubblico ha risposto in gran numero, e ha apprezzato lo sforzo degli elvetici volto a ripagare tanto calore con una prestazione all’altezza, meglio se coronata da una vittoria. E vittoria è stata, tutto sommato convincente, al netto di un contesto che non è quello delle partite ufficiali, per intensità, carica agonistica e trasporto emotivo. Non che i ritmi siano stati sempre incalzanti, a Cornaredo, ma ne è comunque uscita una prova gradevole. Con qualche indicazione utile per Vladimir Petkovic, al quale Mario Gavranovic ha ribadito la propria affidabilità al centro dell’attacco. Sul conto dell’ex Zurigo tre buoni spunti, tutti di testa e tutti concentrati nel primo tempo, lungo il quale ha denotato una buona intesa con Breel Embolo. Un po’ più laboriosa, per contro, l’entrata in materia di Xherdan Shaqiri, cresciuto però con il passare dei minuti, decisivo nel lavoro propiziatorio in occasione del 2-0 realizzato nel finale di gara da Seferovic, infine vicino al gol con una conclusione dalla distanza che ha sorpreso il portiere ospite fuori dai pali.
Segnali dai titolari
A quel punto Petkovic aveva esaurito le tante sostituzioni concordate. Nella mezz’ora finale il ct ha riproposto anche i trequartisti e l’attaccante che solitamente sono titolari (dentro Dzemaili e Zuber, con il citato Seferovic), ottenendone un’accelerazione che ha appunto prodotto il raddoppio rossocrociato. Segnale evidente che la squadra l’ha in testa, senza per questo negarsi la possibilità di vedere all’opera anche gli altri calciatori della sua rosa mondiale, come è doveroso che sia. Rodriguez sulla corsia sinistra ha confermato la propria imprescindibilità, non tanto per la perfetta esecuzione dal dischetto, con cui ha portato avanti la Svizzera – rigore procurato furbescamente da Embolo, rovinato a terra e ripagato invece che punito per simulazione – bensì per la qualità di un piede sinistro che è manna per chi al centro dell’area aspetta palloni invitanti. Dalla corsia opposta, quella presidiata da Lichtsteiner, inutile aspettarsi lampi di genio, sarebbe troppa grazia. In compenso, il capitano rossocrociato giunto a quota 100 gettoni ripaga sempre con il cuore e l’attaccamento, doti che sopperiscono a una cifra tecnica inferiore a quella di tanti compagni, per i quali resta però un esempio da seguire. Come Valon Behrami, la cui attitudine al sacrificio a favore del gruppo e all’applicazione tattica è ammirevole, nonostante il passare degli anni. Leader, insomma, non ci si improvvisa. .