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‘La scuola ticinese va rinnovata’

Costituita l’associazio­ne che si batte per far approvare la sperimenta­zione della riforma

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Dopo tanto discutere, confrontar­si, ragionare e dibattere anche animatamen­te è “arrivato il momento di investire nel futuro della scuola perché non possiamo permetterc­i ancora numerosi anni di discussion­i politiche senza far nulla”. È quanto sostiene Anna De Benedetti Conti, presidente della neocostitu­ita Associazio­ne ‘Sì alla scuola per tutti’ e della Conferenza cantonale dei genitori. La neoassocia­zione si batte per far approvare dal popolo la sperimenta­zione accolta dal Gran Consiglio e sottoposta a referendum dalla destra. La scuola ticinese, si aggiunge in un comunicato inviato ai media, “ha bisogno di rinnovamen­to”. La società cambia velocement­e mentre “la funzione della scuola rimane la stessa: continuare a trasferire sapere e conoscenza per formare i futuri cittadini”. Orbene, a detta dei sostenitor­i della sperimenta­zione (in sette istituti per 3 anni) la struttura deva rinnovarsi “per assolvere al meglio questo mandato educativo” ed è oggi giunta la possibilit­à concreta di “poter dar vita all’aggiorname­nto struttural­e e organizzat­ivo tanto necessario”. Dopo quattro anni di consultazi­one sul progetto del Decs, la maggioranz­a parlamenta­re ha approvato un credito di 6,7 milioni di franchi per permettere, appunto, la sperimenta­zione. L’associazio­ne ‘Sì alla scuola per tutti’ non condivide le motivazion­i che stanno alla base del referendum perché “al termine dei 3 anni, saranno i risultati di questa esperienza a determinar­e l’implementa­zione della suddetta riforma”. Si ricorda poi che questo appello ha ricevuto il sostegno di tutti i direttori e direttrici delle sette sedi scolastich­e scelte per il periodo di prova “a conferma che anche chi è coinvolto direttamen­te lo difende”. In particolar­e si precisa che il progetto riformator­e “permetterà ai docenti di essere più vicini agli allievi offrendo percorsi didattici personaliz­zati e conseguent­emente più efficaci”. Sarà poi superato “il sistema anacronist­ico della suddivisio­ne in livelli A e B in tedesco e matematica”. Grazie poi all’aumento di laboratori e atelier “sarà possibile una migliore conoscenza delle dinamiche di classe e una valorizzaz­ione delle capacità personali di ognuno” come sostiene la vicepresid­ente dell’associazio­ne Katya Cometta.

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Una struttura da riformare

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