L’imputato respinge le accuse
Per il momento il magistrato inquirente lo ha interrogato una sola volta. Martedì scorso. Quando il funzionario del Dipartimento sanità e socialità è stato sentito a lungo, una decina di ore, dalla titolare dell’inchiesta, la procuratrice pubblica capo Chiara Borelli. A carico dell’uomo, sulla sessantina, residente nel Sottoceneri, da tempo alle dipendenze del Cantone, esperto di politiche giovanili, si ipotizzano reati di natura sessuale, fra cui la coazione. Procede nel massimo riserbo l’inchiesta del Ministero pubblico nei confronti del funzionario sospeso mercoledì dal Consiglio di Stato dopo che quest’ultimo ha appreso del procedimento penale. Procedimento innescato dalla segnalazione inoltrata nelle settimane passate dalla presunta vittima: una giovane donna domiciliata nel Sottoceneri. All’epoca dei fatti al centro delle indagini, avvenuti tra i dieci e i quindici anni fa, aveva più di 16 anni. Era vicina alla maggiore età. Difeso dal suo legale di fiducia, l’avvocato Niccolò Giovanettina, dello Studio Luigi Mattei di Bellinzona, il funzionario nega ogni addebito. Nei riguardi dell’uomo, che avrebbe facoltà di ricorrere contro la sospensione, il Consiglio di Stato ha inoltre disposto l’apertura di un’inchiesta disciplinare. Inchiesta disciplinare che, come da prassi, partirà dopo la conclusione di quella penale e a dipendenza dei risultati delle indagini della Procura.