Aldi: un magistrato per gli animali maltrattati
La maggior tutela degli animali “passa anche da una giustizia penale efficiente”. Perché, sostengono, “la certezza del perseguimento e della pena hanno un effetto deterrente che permette di evitare o di ridurre il numero di reati”. Per questo motivo tre deputate al Gran Consiglio – e tutte tre avvocate di professione: Sabrina Aldi (Lega), Tamara Merlo (Verdi) e Giovanna Viscardi (Plr) – avanzano, con un’iniziativa parlamentare, due richieste. La prima è di modificare le norme cantonali di applicazione della Lpda, la Legge federale sulla protezione degli animali, in modo da conferire alle associazioni dedite alla protezione degli animali “i diritti di parte nell’ambito del procedimento penale”. La seconda richiesta è di “organizzare” il Ministero pubblico affinché vi sia un procuratore “incaricato di tutti i procedimenti aperti in violazione” della Lpda. Le infrazioni penali alla Legge federale sulla protezione degli animali “sono perseguite d’ufficio e sono contravvenzioni o delitti”, annota Aldi, prima firmataria dell’atto parlamentare. E sono i Cantoni “responsabili dell’attuazione delle disposizioni penali”. Ora, secondo il Codice di procedura penale, ricorda la granconsigliera leghista, “ognuno ha il diritto di denunciare i reati contro la Lpda”: tuttavia il denunciante che non è danneggiato o accusatore privato “non ha diritti di parte”. Cosa significa concretamente? Significa che “qualora non vi sia un accusatore privato, ipotesi che si verifica sempre quando a commettere il reato è il detentore dell’animale, la persona rischia di non venir perseguita”. Infatti, prosegue la parlamentare richiamando ancora la procedura e in particolare “l’articolo 8” del Codice,“ipoteticamente potrebbe tornare applicabile il principio d’opportunità che, alle condizioni enunciate da tale disposizione, permette al pubblico ministero e ai tribunali di prescindere dal perseguimento penale o dal punire l’autore del reato”. Con la modifica legislativa auspicata, si afferma nell’iniziativa, “da semplici denuncianti le associazioni potranno partecipare al procedimento penale in veste di accusatori privati”, potendo così chiedere copia degli atti, partecipare all’assunzione di prove, impugnare decisioni...