Tagli al personale e tasse ai clienti
È la strategia di PostFinance per recuperare 50 milioni. In Ticino eliminati 17 impieghi.
Zurigo – PostFinance intende migliorare la sua redditività tassando maggiormente i suoi clienti. La filiale bancaria della Posta prevede, infatti, di aumentare di circa 20 franchi l’anno le spese di ciascun cliente. “Non risparmiamo solo sul personale, ci vediamo anche costretti ad aumentare le spese”, ha dichiarato il presidente della direzione di PostFinance Hansruedi Köng, in un’intervista pubblicata ieri dal ‘Tages-Anzeiger’. Tale incremento dovrebbe rendere circa 50 milioni di franchi svizzeri, ossia circa quanto la soppressione dei 500 impieghi annunciati martedì: la somma sarà “sicuramente in quell’ordine di grandezza”, ha detto Köng. PostFinance conta circa 2,5 milioni di clienti. Il presidente della direzione non ha precisato quali prodotti saranno ormai più cari, né se i conti finora gratuiti saranno anche toccati dalla nuova strategia. La banca prevede di annunciare i piani esatti “nel terzo o quarto trimestre” dell’anno. Anche l’azionista unico, La Posta, dovrebbe risentire delle misure di austerità di PostFinance. “Per l’esercizio in corso e gli anni seguenti, penso che il dividendo sarà annullato” ha dichiarato Köng. Non si possono ridurre gli impieghi nella misura prevista e nello stesso tempo versare un dividendo al proprietario. Nel corso dell’esercizio passato PostFinance ha trasferito alla Posta un dividendo di 136 milioni di franchi. La società madre ha a sua volta consegnato 200 milioni di franchi sotto forma di dividendo alla Confederazione. PostFinance ha annunciato martedì la riduzione di 500 posti a tempo pieno entro fine 2020 per ragioni di costi. In Ticino – stando a quanto anticipato dalla Rsi – saranno almeno 17 i posti di lavoro che saranno eliminati in Ticino entro la fine del 2019. Un dato confermato da uno dei portavoce di PostFinance. Per il 2020 non è ancora noto quante persone dovranno lasciare l’azienda. Licenziamenti non sono però esclusi anche se, ha continuato il portavoce, per due terzi si dovrebbe fare ricorso alla normale fluttuazione del personale. Molto dipenderà anche dalla procedura di consultazione tra i dipendenti che dovrebbe concludersi entro la fine di luglio.