Mathias Frank e il sogno della maglia gialla
«Sono al top della condizione fisica e se tutto girerà per il meglio potrò lottare nelle prime posizioni». È un Mathias Frank fiducioso quello che si schiera quest’oggi al via del suo nono Tour de Suisse. Con la corsa nazionale il lucernese ha sempre avuto un rapporto di odio-amore. Due volte ha chiuso al secondo posto della generale, mentre le ultime due edizioni sono state molto meno soddisfacenti, con un ritiro per malattia nel 2016 e un 7° nel 2017. Il compito del capitano dell’Ag2r non sarà semplice, perché il Tour disegnato per l’edizione numero 82 presenta una cronosquadre in apertura a Frauenfeld e una cronometro (34 km) in chiusura a Bellinzona per nulla adatte alle sue caratteristiche. Ma non sarà certo l’unico a puntare alla vittoria finale. Il parterre del TdS è quest’anno piuttosto importante anche per quel che riguarda gli uomini da grandi corse a tappe (Porte, Van Garderen, Fuglsang, i fratelli Izagirre, Spilak, Quintana, Landa, Kuijswijk, Kelderman, Mollema), oltre ai velocisti e ai “classicisti” (Colbrelli, Gerrans, Van Avermaet, Sagan, Matthews, Démare, Albasini, Gilbert, Gaviria, Dergenkolb, Kristoff). Le due frazioni che dovrebbero fare la differenza in termini di classifica generale sembrano essere la 5ª e la 7ª. Mercoledì i girini dovranno sorbirsi tre ascese complicate: il Col du Pillon (1ª categoria), la salita verso CransMontana (hors-catégorie) e quella finale da Leuk a Leukerbad (1ª). Venerdì, invece, il finale di tappa sarà contraddistinto dalla lunga salita (quasi 30 km) da Coira ai 1’744 metri di Arosa. La frazione di giovedì, per contro, prevede i passi più alti, quello della Furka (2’429 metri) e quello del Klausen (1’948), al quale però faranno seguito 65 km di discesa e pianura. Non è dunque scontato che l’82° TdS si decida in montagna. Ad assegnare la maglia gialla definitiva potrebbe infatti essere il weekend ticinese di Bellinzona. Non nella frazione di sabato, una prova in circuito tra la Capitale e Claro (senza difficoltà altimetriche), ma nella cronometro di domenica che prevede uno sviluppo chilometrico (34 km) in grado di creare distacchi anche importanti, soprattutto se in montagna gli scalatori puri alla Quintana non saranno riusciti a scavare un divario sufficientemente ampio.