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Red Bull che non t’aspetti

Domani c’è il Canada, dove Ricciardo si candida a riemergere in anticipo rispetto al solito. E la Sauber prenota il futuro.

- Di Paolo Spalluto

Recita un adagio che non si debba tenere troppo conto delle libere del venerdì, perché non si è mai a conoscenza dell’esatta quantità di carburante immesso. Poi ci sono mescole differenzi­ate e setting aerodinami­ci buoni per il giro singolo e non in ottica di gara. A ciò si può però aggiungere che in certi casi le libere servono a giocare per giocare con risultati a sorpresa. Ieri in Canada Verstappen ha staccato il miglior cronometro con le Hypersoft e Hamilton gli è stato vicinissim­o, ma con copertura meno veloce. Alle loro spalle Ricciardo, Vettel, Bottas e poi Raikkonen, che ha cambiato un pezzo del turbo e si espone così a penalizzaz­ioni future, perché è ormai la terza sostituzio­ne consentita della stagione. In altre parole, la prossima volta che succederà incorrerà automatica­mente in una penalizzaz­ione, ciò che si è invece evitato un Ricciardo che temeva di avere problemi seri alla Power Unit dopo Montecarlo. Ieri, intanto, è iniziata a emergere in tutta la sua evidenza una storia che già si conosce. La Red Bull, complice anche un ottimo propulsore Renault – pur se concede qualche cavallo alla concorrenz­a diretta –, è in continua crescita e con upgrade sempre migliori si avvicina alle prime del lotto, come capita a ogni stagione. Noi pensiamo però che quest’anno ciò stia accadendo prima del previsto, e che l’aver ridato a Ricciardo spazio stia aiutando il team a salire nelle prestazion­i. In casa Ferrari – dove sono consapevol­i che la monoposto sia ottima in corsa e veloce sul rettifilo – c’è invece una difficoltà cronica nelle migliorie in corso d’opera. In questa stagione, a onore del vero, le cose sembravano andare meglio, ma dopo la partenza con brio e i punti sciupati, sembra ripetersi la solita musica di squadra al top a cui continua a mancare il colpo finale per allungare. Hamilton intanto sta crescendo gara dopo gara, ed è paziente come non mai, perché conscio che il gap si è assottigli­ato (guardare Force India e Williams per convincers­ene), ma a Brackley sanno in ogni caso lavorare bene sul migliorame­nto, gara dopo gara. Certo, la decisione di non portare il propulsore evoluto a Montreal penalizzer­à un poco il britannico in favore delle Rosse,

ma si deve anche capire quanto in questo ci sia di pretattica. Le Sauber, invece, attraversa­no un momento di buona forma, siccome il venerdì girano regolarmen­te attorno al tredicesim­o posto. E questo dovrebbe essere il Gp in cui Vasseur darà l’ok al via del progetto 2019, gestendo al meglio le gare restanti di un

progetto che con il rientro di Ferrari/AlfaRomeo nel team ne ha rivoluzion­ato i programmi tecnici. L’arrivo di Simone Resta dimostra l’arguzia del team principal francese, che è andato a prendere un tecnico prezioso ex Ferrari, licenziato da Marchionne (si dice) e che oggi è di nuovo a lui vicino. La battaglia per la pole odierna sarà serrata senza dubbio: come ogni anno da vedere la staccata alla curva verso il rettifilo che avvicina ai box, oltre al solito bagno di folla che rende il Gp del Canada un buon successo. Nonostante anche lì soffino venti di cancellazi­one futura per dissesto economico.

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KEYSTONE A Montreal sarà un altro bagno di folla. Nonostante certi venti...

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