Red Bull che non t’aspetti
Domani c’è il Canada, dove Ricciardo si candida a riemergere in anticipo rispetto al solito. E la Sauber prenota il futuro.
Recita un adagio che non si debba tenere troppo conto delle libere del venerdì, perché non si è mai a conoscenza dell’esatta quantità di carburante immesso. Poi ci sono mescole differenziate e setting aerodinamici buoni per il giro singolo e non in ottica di gara. A ciò si può però aggiungere che in certi casi le libere servono a giocare per giocare con risultati a sorpresa. Ieri in Canada Verstappen ha staccato il miglior cronometro con le Hypersoft e Hamilton gli è stato vicinissimo, ma con copertura meno veloce. Alle loro spalle Ricciardo, Vettel, Bottas e poi Raikkonen, che ha cambiato un pezzo del turbo e si espone così a penalizzazioni future, perché è ormai la terza sostituzione consentita della stagione. In altre parole, la prossima volta che succederà incorrerà automaticamente in una penalizzazione, ciò che si è invece evitato un Ricciardo che temeva di avere problemi seri alla Power Unit dopo Montecarlo. Ieri, intanto, è iniziata a emergere in tutta la sua evidenza una storia che già si conosce. La Red Bull, complice anche un ottimo propulsore Renault – pur se concede qualche cavallo alla concorrenza diretta –, è in continua crescita e con upgrade sempre migliori si avvicina alle prime del lotto, come capita a ogni stagione. Noi pensiamo però che quest’anno ciò stia accadendo prima del previsto, e che l’aver ridato a Ricciardo spazio stia aiutando il team a salire nelle prestazioni. In casa Ferrari – dove sono consapevoli che la monoposto sia ottima in corsa e veloce sul rettifilo – c’è invece una difficoltà cronica nelle migliorie in corso d’opera. In questa stagione, a onore del vero, le cose sembravano andare meglio, ma dopo la partenza con brio e i punti sciupati, sembra ripetersi la solita musica di squadra al top a cui continua a mancare il colpo finale per allungare. Hamilton intanto sta crescendo gara dopo gara, ed è paziente come non mai, perché conscio che il gap si è assottigliato (guardare Force India e Williams per convincersene), ma a Brackley sanno in ogni caso lavorare bene sul miglioramento, gara dopo gara. Certo, la decisione di non portare il propulsore evoluto a Montreal penalizzerà un poco il britannico in favore delle Rosse,
ma si deve anche capire quanto in questo ci sia di pretattica. Le Sauber, invece, attraversano un momento di buona forma, siccome il venerdì girano regolarmente attorno al tredicesimo posto. E questo dovrebbe essere il Gp in cui Vasseur darà l’ok al via del progetto 2019, gestendo al meglio le gare restanti di un
progetto che con il rientro di Ferrari/AlfaRomeo nel team ne ha rivoluzionato i programmi tecnici. L’arrivo di Simone Resta dimostra l’arguzia del team principal francese, che è andato a prendere un tecnico prezioso ex Ferrari, licenziato da Marchionne (si dice) e che oggi è di nuovo a lui vicino. La battaglia per la pole odierna sarà serrata senza dubbio: come ogni anno da vedere la staccata alla curva verso il rettifilo che avvicina ai box, oltre al solito bagno di folla che rende il Gp del Canada un buon successo. Nonostante anche lì soffino venti di cancellazione futura per dissesto economico.