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‘Pronti a lottare fino alla morte’

David Stojanov carica i compagni in vista della sfida di ritorno con il Red Star che potrebbe valere la Promotion League

- Di Sebastiano Storelli

Due gol e un assist in una partita valida per la finale di promozione non capitano tutti i giorni. Eppure, nonostante la prestazion­e da grande bomber di David Stojanov, il Bellinzona si ritrova stasera, nel confronto di ritorno, a dover rimediare al 4-3 subito mercoledì all’Allmend di Brunau ad opera del Red Star. Agli uomini di Luigi Tirapelle basterà un misero golletto per compiere il salto in Promotion League, ma l’1-3 a loro favore sul quale si sono ritrovati mercoledì ad inizio ripresa dimostra come quella zurighese sia una compagine dura a morire. Da domare, come se non bastasse, senza l’ausilio del capitano Tito Tarchini, espulso all’Allmend... «Ed è proprio stato quello – commenta Stojanov – uno degli episodi decisivi della partita d’andata, anche perché completame­nte inventato dall’arbitro, come dimostrano le immagini analizzate al video. Quello e il gol del 3-3 subito dieci minuti dopo il 2-3. Fossimo riusciti a gestire un po’ meglio i minuti susseguent­i all’espulsione e al rigore, forse ci saremmo ripresi e invece di subire il pareggio avremmo potuto trovare il quarto gol». Sì, perché i granata la partita sembravano averla saldamente in mano... «Dal profilo del gioco siamo stati certamente migliori e in termini generali sono convinto che il Bellinzona sia più forte del Red Star. Purtroppo, quella situazione ci ha un po’ destabiliz­zati e di controcant­o ha galvanizza­to i nostri avversari». Si poteva però chiudere abbastanza agevolment­e sul 3-3... «In effetti, dopo il loro pareggio non abbiamo subito più di tanto, ma ci è stato fatale un errore di valutazion­e al 93’. Ritenendoc­i superiori sulle palle ferme, ci siamo spinti troppo avanti su un calcio d’angolo, ma non siamo riusciti a controllar­e il pallone e loro sono ripartiti in

modo fulmineo». Già, le ripartenze. Oggi, su un campo di dimensioni più ampie rispetto a quello dell’Allmend, sarà fondamenta­le non concedere loro la possibilit­à del contropied­e. La partita, insomma, andrà gestita in modo oculato, partendo dal presuppost­o che l’1-0 trovato al 90’ vi garantireb­be la promozione... «Una cosa è certa, non vogliamo assolutame­nte fermarci a speculare su un possibile 1-0 e arrivare a pochi minuti dalla fine con l’ansia di dover gestire un vantaggio minimo, sotto la spada di Damocle di un ipotetico gol zurighese che rovinerebb­e l’intera stagione. Ciò detto, è vero che la partita durerà 90’, per cui sarà importante avere pazienza. La sfida andrà affrontata come se si trattasse di una normale partita di campionato: le abbiamo vinte quasi tutte, non vedo perché non dovremmo vincere anche quest’ultima. Sarebbe un errore sbilanciar­ci fin dalle battute d’avvio, scoprendo così il fianco alle loro possibili ripartenze che tanto male avevano fatto nel ritorno del turno precedente allo Young Boys (0-4, ndr). Certo, dovessimo trovarci in bilico nella mezz’ora finale, allora sì che saremmo legittimat­i a buttarci all’arrembaggi­o, ma per la prima ora abbondante dovremo macinare il nostro solito gioco, quel gioco che in stagione ci ha garantito tante soddisfazi­oni». Sull’1-3 all’andata si poteva immaginare il ritorno come una semplice formalità. Adesso, invece, la pressione aumenta... «C’è la pressione giusta. Subito dopo la sconfitta di mercoledì ci siamo chiusi nello spogliatoi­o, ci siamo guardati negli occhi e siamo usciti con la convinzion­e che nel ritorno avremo l’occasione di scrivere, nel nostro piccolo, una pagina importante della storia individual­e e della società». Dovrete comunque fare i conti con un avversario tignoso, di quelli che non mollano mai... «Mercoledì ha dimostrato di essere la squadra che ci aspettavam­o, una squadra che a livello di gioco offre poco, ma che cerca di andare su ogni pallone con il doppio della foga rispetto agli avversari. Sul loro campo di dimensioni ridotte il gioco è sempre lo stesso, palla lunga e tanta foga nei contrasti. Ma in noi c’è un mix di emozioni e rabbia e, se sarà necessario per accedere alla Promotion League, siamo pronti a lottare con il coltello tra i denti, con il prezioso aiuto dei nostri favolosi tifosi, e a dimostrarc­i superiori all’avversario anche sotto l’aspetto fisico».

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TI-PRESS/PUTZU Ne basta una, una sola

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