Tre cittadini su quattro hanno detto No alla ‘Moneta intera’
L’idea di dissociare la creazione monetaria dal credito non ha affatto convinto gli svizzeri: il 75,7% dei votanti e tutti i cantoni hanno respinto l’iniziativa ‘Moneta intera’. In Ticino i Sì sono stati il 25%, in linea con il risultato nazionale (cfr. tabella a pagina 4). Per i promotori del testo, la campagna fuorviante e nel segno della paura delle autorità e della Banca nazionale svizzera (Bns) non ha lasciato scampo al testo. Per i contrari sono invece stati determinanti la consapevolezza tra gli elettori della solidità del sistema bancario-finanziario e il desiderio di garantire autonomia alla Bns. I promotori dell’iniziativa popolare ‘Per soldi a prova di crisi: emissione di moneta riservata alla Banca nazionale!’ si sono detti soddisfatti malgrado la secca bocciatura. «Siamo lieti di essere riusciti a convincere una parte dell’elettorato che in merito alla creazione monetaria da parte delle banche commerciali è necessario un autentico cambiamento e che una politica dei piccoli passi non basta», ha detto ieri all’Ats Raffael Wüthrich, uno dei responsabili della campagna. “È inammissibile che le banche commerciali private, attraverso la produzione di moneta dal nulla, possano continuare a mettere in pericolo il nostro benessere”, ha sottolineato una nota degli iniziativisti. Per gli oppositori all’iniziativa sono invece proprio la stabilità del sistema bancario e la sua efficacia ad aver determinato la batosta dell’iniziativa. Il popolo si è chiaramente pronunciato contro uno “stravolgimento” e una “sperimentazione insensata”, ha reagito l’Associazione svizzera dei banchieri. La Bns ha dal canto suo indicato che la rinuncia alla ‘moneta intera’ le consentirà di proseguire la propria politica monetaria orientata alla stabilità dei prezzi. Il sistema bancario funziona, ha poi detto il ‘ministro’ delle finanze Ueli Maurer. Il tema era complicato, in molti non hanno compreso gli argomenti delle parti e quindi si sono astenuti, ha aggiunto.