Giochi finiti per Sion 2026
Bocciato il finanziamento cantonale per candidare il Vallese alle Olimpiadi invernali
Determinante il voto nelle città del cantone. Dopo i no dei grigionesi sfumano per decenni le possibilità svizzere.
Sion – Il Vallese può dire addio alle Olimpiadi invernali del 2026 e, molto probabilmente, anche a edizioni successive. Il no popolare al credito cantonale da cento milioni per candidare Sion ai Giochi è stato del 54%. Percentuale non trascurabile, considerata l’asprezza del confronto sul tema, e una inusuale partecipazione al voto superiore al 62 per cento. L’opposizione al progetto si è espressa particolarmente nelle città. Da Sion (60,9%), a Monthey (65%), Martigny (61%), Briga (57,6%) e Sierre (57,2%). Sull’altro fronte a nulla è servito il 78,1% di voti favorevoli raccolto a Saas Almagell, patria di Pirmin Zurbriggen, e neppure il sostegno delle località turistiche di Crans-Montana (57,3%), Anniviers (67,1%), Bettmeralp (54,3%), Bürchen (60,7%) e Unterbäch (55,7%). L’aspetto finanziario del progetto è stato l’argomento sostenuto maggiormente dagli avversari (Verdi, Pa, Udc e organizzazioni ambientaliste), che consideravano artificiosamente sottovalutati i costi reali. Al contrario, i sostenitori della candidatura reputavano che le spese fossero contenute, non dovendosi costruire infrastrutture particolari. L’organizzazione delle competizioni – secondo loro – avrebbe fatto conoscere il Vallese e la Svizzera nel mondo intero, alimentando il settore turistico non solo cantonale, ma anche nazionale. In ogni caso un sì dell’elettorato vallesano avrebbe consentito la candidatura, ma non equivaleva ancora all’assegnazione della sede (alla quale Sion aveva concorso già due volte, senza ottenerla). Ora la Svizzera dovrà probabilmente aspettare diversi decenni prima di ospitare di nuovo i Giochi invernali, dopo le due edizioni ospitate a St. Moritz, nel 1928 e nel 1948. D’altro canto, già il 12 febbraio 2017, gli elettori grigionesi avevano bocciato con il 60,1% di no un credito di 25 milioni di franchi per una candidatura retica alle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali del 2026. Un rifiuto che seguiva quello del marzo 2013, quando la proposta di candidatura per le Olimpiadi del 2022 venne respinta dal 52,7% dei votanti retici. Chiaramente deluse le associazioni che si occupano di turismo. Secondo la Federazione svizzera del turismo, hotelleriesuisse, GastroSuisse, Funivie svizzera e l’Unione dei trasporti pubblici si è persa l’occasione di dare visibilità alla Svizzera e sostenere il settore. “La delusione subita in occasione delle due ultime candidature ha lasciato una traccia duratura e i vallesani non volevano rischiare una terza sconfitta”, afferma la nota.