Kubi: ‘Qui a Bellinzona si può fare calcio’
La ferita per il fallimento probabilmente non si chiuderà mai del tutto nel cuore di (ex) giocatori e tifosi granata, ma la promozione ottenuta sabato ha rappresentato anche simbolicamente un momento significativo per chi come Angelo Raso aveva vissuto in prima persona gli sportivamente tragici avvenimenti del 2013, prima di rimanere vicino all’Acb anche nel processo di rinascita. «Giornate del genere fanno tornare alla mente emozioni passate ma davvero intense, da pelle d’oca – ci ha spiegato l’ex bandiera bellinzonese, pure lui in campo a festeggiare a fine partita –. Avrei voluto giocare una partita del genere, ma il mio tempo ormai è passato, ora tocca a questi giovani che hanno conquistato qualcosa di importante e che in questo momento stanno ricevendo l’affetto del pubblico. Se lo meritano, hanno disputato una grande stagione, da protagonisti e oggi hanno fatto un grandissimo regalo a loro, alla società ma anche a tutto il popolo granata». Una promozione che per l’ex terzino è importante «per tutto il calcio ticinese, perché questa è una piazza importante, come dimostrano le quasi 4’000 persone per una partita di Prima Lega. In questi anni l’Acb è mancato nell’élite e mi auguro che la scalata possa proseguire». A proposito di bandiere, presente al Comunale anche Kubilay Türkyilmaz... «Ogni volta che ci sono successi del genere si torna indietro nel tempo – ci ha confessato l’ex bomber granata –. Sono contento per questi ragazzi, ma anche perché con 3’600 persone in Prima Lega (mentre ad esempio per un Lugano-Yb si arriva a malapena a 4’000) abbiamo capito che qui a Bellinzona, si può ancora fare calcio». SC