Famiglia Gemmo, l’Onu sospende l’espulsione Berna ha sei mesi di tempo per replicare
L’Onu ha deciso di sospendere la procedura di espulsione della famiglia Gemmo, i rifugiati curdo-siriani a favore dei quali era stata lanciata una raccolta firme in Ticino e il Consiglio di Stato aveva chiesto (invano) indulgenza a Berna. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo, sollecitato dal ricorso presentato dai legali dei Gemmo accompagnati da Amnesty International Svizzera, ha deciso di congelare la decisione della Segreteria di Stato della migrazione (confermata dal Tribunale amministrativo federale) di rispedirli in Grecia. Ne dà notizia la Rsi, specificando che è la prima volta in Svizzera che in materia d’asilo ci si rivolge all’Onu e non alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo: “Abbiamo scelto questa via perché l’iter procedurale è più breve – dice Denise Graf di Amnesty ai microfoni della Rsi – e perché ci siamo appellati ai diritti del fanciullo per ciò che concerne la fragile situazione psicologica dei figli minori”. L’Onu al momento ha deciso di sospendere la procedura di espulsione, chiedendo alla Segreteria di Stato della migrazione di rispondere al rimprovero di violazione della Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Ma quando la decisione definitiva dell’Onu arriverà, sarà vincolante per la Svizzera? “Sì sarà vincolante” dice Graf, precisando che ora “Berna ha sei mesi di tempo per pronunciarsi e anche la famiglia avrà tempo di rispondere”. Quando l’incarto sarà completo l’Onu prenderà una decisione definitiva.