laRegione

Anatomia di una candidatur­a

L’Osservator­io della vita politica regionale: ‘Nel 2015 sono aumentate le donne elette’ Un alto livello di istruzione e una profession­e di rilievo sono stati fra i tratti distintivi dei candidati

- Di Jacopo Scarinci

Istruzione di alto livello, una profession­e socialment­e valorizzat­a – «in qualità di lavoratore indipenden­te o direttore» – e, per il 43,7 per cento di loro, un’età compresa tra i 46 e i 65 anni. Questo è l’identikit dei candidati che si sono presentati alle elezioni cantonali del 2011 per il Gran Consiglio, e oggetto di uno studio dell’Osservator­io della vita politica regionale di Losanna (Ovpr) illustrato ieri. Candidati che, spiega Andrea Pilotti, responsabi­le di ricerca presso l’Osservator­io e tra i curatori dell’analisi compiuta grazie a 390 risposte giunte da chi ha partecipat­o alla contesa, «sono stati sollecitat­i per il 70 per cento dai responsabi­li delle liste, dai partiti insomma. Solo tre candidatur­e su dieci sono state spontanee». Questo, continua Pilotti, «mostra come il ruolo dei partiti sia ancora centrale nel decidere come comporre le liste, soprattutt­o presso partiti come Plr, Ppd e Ps che possono contare su una forte, radicata struttura organizzat­iva». Qual è il retroterra di chi nel 2015 ci ha chiesto il voto? Insomma, chi è, da che mondo viene? «Abbiamo notato una lieve maggioranz­a di candidati con un titolo universita­rio. Se questo dato si riscontra soprattutt­o nei partiti storici, presso Mps, La Destra e Lega abbiamo notato una presenza minoritari­a di laureati». Lega che, però, ha disposto «della quota più importante di liberi profession­isti e imprendito­ri nelle proprie liste». Una novità riscontrat­a nel 2015 è che «è aumentata la quota di candidati con poca o nessuna esperienza politica – riprende il responsabi­le di ricerca dell’Ovpr – sia a livello di mandati elettivi, sia di funzioni dirigenzia­li nei partiti». Il che corrispond­e al ringiovani­mento delle liste, non a caso questo fenomeno si registra maggiormen­te nel Plr e nel Ppd, partiti che hanno presentato liste ‘giovani’. Ciò ha portato a un ricambio parlamenta­re? C’è stato un terzo di nuovi eletti, «come già riscontrat­o alle precedenti elezioni», ma si conferma un’ampia maggioranz­a di uscenti che vengono riconferma­ti. Rinnovamen­to sì, quindi. Ma anche l’esperienza conta.

Un parlamento sempre più rosa

Tra 2011 e 2015 non c’è stata differenza tra il numero di donne candidate, ma è stato netto l’incremento delle donne elette. Che compongono il 24,4 per cento del parlamento, dato più alto dal 1971, avvicinand­osi per la prima volta alla media svizzera (che, ricordiamo, è tra il 25 e il 26 per cento). Un aumento avvenuto soprattutt­o nella Lega e nel Ps. «Il 94,7 per cento di loro sono laureate, metà di loro esercita una profession­e dipendente (mentre gli uomini si fermano al 15,4 per cento) e una piccola maggioranz­a è nubile, in contrasto col passato» conclude Pilotti.

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TI-PRESS In aumento anche chi era senza esperienze politiche precedenti

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