‘Le principali convergenze tra elettori, candidati ed eletti? Nella Lega’
Facebook? No, ‘meglio guardarsi in faccia’
Quale convergenza c’è fra gli elettori, i candidati e gli eletti sui temi prioritari da affrontare e, in generale, sulla politica? L’Osservatorio della vita politica regionale se l’è chiesto per la prima volta, e il risultato è interessante. «Ci sono alcune discrepanze – osserva il professor Oscar Mazzoleni, direttore dell’Ovpr – soprattutto riguardo ad argomenti di respiro nazionale: l’immigrazione, ritenuto un tema importante dal 12 per cento degli elettori ma solo dal 5,7 per cento degli eletti, e l’integrazione europea». Tra i problemi cantonali da risolvere con più urgenza secondo gli elettori, figura quello del mercato del lavoro: il 32,4 per cento ritiene sia prioritario, mentre il 21,6 per cento crede che l’argomento da affrontare più di petto sia quello dei frontalieri. Ma alla fine, ad elezione avvenuta, «il 61,8 per cento degli eletti si concentra sul mercato del lavoro, il 10,1 per cento sui frontalieri» rileva Mazzoleni. «Le convergenze maggiori tra elettori, candidati ed eletti si trovano nella Lega – riprende il direttore dell’Ovpr – che riesce a capitalizzare maggiormente questa unione d’intenti, mentre meno convergenti sono Plr, Ppd e Ps. Ad esempio, abbiamo notato come risolvere urgentemente le questioni relative all’immigrazione sia considerato importante dall’8,3 per cento degli elettori socialisti, mentre nessun loro eletto lo ha nemmeno menzionato». I frontalieri, invece, provocano divergenze tra elettori ed eletti del Ppd e del Plr. «Il 20,2 per cento e rispettivamente il 16,2 per cento di chi vota questi partiti vorrebbe che l’argomento venisse affrontato, ma il tema è assente nelle risposte dei loro eletti». Il caro vecchio faccia-a-faccia, le riunioni, le assemblee, le interviste a giornali, radio, televisioni o sul web sono stati le attività di promozione più usate dai candidati al Gran Consiglio quattro anni fa. «L’elezione di un candidato non passa dall’uso dei social network, usati da tutti, anzi. Ma dall’avere un contatto diretto con gli elettori, dandogli la possibilità di conoscerli. I mezzi tradizionali sono lontani dall’essere sostituiti». J.SC