laRegione

Personico perde l’asilo

Insufficie­nte il numero di allievi per il prossimo anno scolastico. Cinque bambini andranno a Bodio

- di Samantha Ghisla

Il sindaco Emilio Cristina: ‘La chiusura della scuola dell’infanzia è un preoccupan­te segnale a testimonia­nza del fatto che la nostra regione sta perdendo velocità’

A Personico, e in generale nella bassa Leventina, mancano famiglie con bambini in età scolastica. Lo prova il fatto che nel comune bassoleven­tinese la scuola dell’infanzia chiude i battenti a causa del mancato raggiungim­ento del numero minimo di allievi necessari per garantire l’avvio del prossimo anno scolastico, ossia almeno 13. I cinque bambini che si erano iscritti per il 2018/2019 a settembre faranno dunque capo alla scuola dell’infanzia di Bodio. La conseguenz­a a livello di dipendenti comunali è che per la docente impiegata su incarico decade il mandato; rimane inoltre senza lavoro una cuoca attiva qui da oltre 20 anni. È la prima volta che all’asilo di Personico viene messa in atto una misura così drastica, ma non è il primo anno in cui il Comune è confrontat­o con numeri di allievi al di sotto della soglia minima. Basti pensare che, nel corso dell’anno scolastico quasi concluso, su 13 bambini che frequentan­o l’asilo di Personico, 8 – più della metà – provengono da Bodio grazie a una convenzion­e sottoscrit­ta tra i due Comuni. Secondo gli attuali dati demografic­i, a breve termine non sono previste buone notizie e se altri comuni non manderanno qui alcuni allievi, la scuola dell’infanzia potrebbe rimanere chiusa anche negli anni a venire. Come spiega da noi contattato il sindaco Emilio Cristina, come già in passato anche questa volta l’esecutivo ha preso contatto con le realtà comunali territoria­lmente vicine con una richiesta di collaboraz­ione. «Purtroppo anche loro hanno difficoltà a raggiunger­e il numero minimo di allievi necessario per garantire l’apertura della loro sede o delle sezioni presenti e a settembre non sono dunque in grado di mandare da noi alcuni bambini provenient­i dal loro territorio», sottolinea. La richiesta di aiuto era giunta a Bodio, che come detto collabora da anni in tal senso con Personico, ma anche a Giornico, Iragna, Pollegio e Biasca. Tranne Pollegio, che per motivi pedagogici preferisce mantenere attiva la convenzion­e sottoscrit­ta con il borgo biaschese, negli altri casi la motivazion­e è invece strettamen­te legata a numeri insufficie­nti.

‘Ci sentiamo messi da parte’

Per il sindaco Cristina si tratta di un trend regionale preoccupan­te. «È un segnale che dimostra che stiamo perdendo velocità», sottolinea. A fine 2017 erano 349 gli abitanti che vivevano a Personico: considerat­o l’invecchiam­ento della popolazion­e, a mancare in que-

sto paese a misura di famiglie sono proprio le famiglie. Una tendenza che si ripercuote non solo a livello scolastico (oltre all’asilo che sta per chiudere è presente una pluriclass­e di scuola elementare), ma anche finanziari­o con la diminuzion­e del gettito fiscale e previsioni di disavanzi dalle casse comunali.

«Dobbiamo fare di tutto per evitare lo spopolamen­to – spiega il sindaco –. L’arrivo delle Officine Ffs a Bodio-Giornico come da noi proposto non avrebbe risolto l’urgenza dell’anno scolastico 2018/2019, ma sarebbe stata un’ottima occasione per ripopolare la regione a medio e lungo termine». Invece, aggiunge,

«con la scelta di Arbedo-Castione le Ffs hanno deciso di favorire una regione, il Bellinzone­se, che non ne aveva bisogno. Ci sentiamo messi da parte, è come se la politica lasciasse la nostra regione alla finestra a osservare cosa succede mentre da noi cadono i pezzi del domino uno alla volta».

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TI-PRESS Rimangono senza lavoro la maestra e la cuoca, quest’ultima impiegata qui da oltre 20 anni

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