I contadini si sdraiano sui binari
Nuove Officine Ffs a Castione, Uct contraria all’uso dei terreni agricoli. Potrà opporsi e ricorrere
‘Le zone Sac sono protette da disposizioni speciali in base alla Legge federale sulla pianificazione del territorio’
“Rammarico, scetticismo, contrarietà”. L’Unione contadini ticinesi (Uct) prende posizione sulla decisione delle Ffs di realizzare a Castione le nuove Officine, spostandole entro il 2026 dallo storico comparto cittadino. Un trasloco che sacrificherebbe svariate decine di migliaia di metri quadrati di terreno verde e iscritto a Piano regolatore come zone Sac (Superfici per l’avvicendamento delle colture) volute dalla Confederazione per assicurare, in periodi perturbati, una base sufficiente per l’approvvigionamento della popolazione. Queste – rammenta l’Uct – sono un terreno agricolo di alta qualità essendo le più pregiate e fertili. Perciò sono protette da disposizioni speciali in base alla Legge federale sulla pianificazione del territorio. La reazione, per l’Uct, può essere una sola: “Ci opponiamo con fermezza – scrive in un comunicato – a un utilizzo improprio, non agricolo, di tali superfici”. Opporsi come? «Ai sensi dell’articolo 8 capoverso 1 della Legge edilizia cantonale – risponde il segretario agricolo cantonale Sem Genini – l’Uct è una delle organizzazioni cantonali legittimate a fare opposizione e a ricorrere in questo ambito». Uct dunque pronta a sdraiarsi sui binari. “Il 24 settembre 2017 – prosegue il comunicato Uct – la popolazione svizzera col 78,7% di favorevoli ha adottato l’articolo costituzionale 104 sulla sicurezza alimentare, che fissa i principi in base ai quali si deve garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. I ticinesi con l’88% di ‘sì’ si sono espressi chiaramente per inserire questo fondamentale articolo nella nostra Costituzione. In particolare, il popolo aveva deciso di includere i capoversi (a) ‘Preservare le basi della produzione agricola, in particolare le terre coltive’ e (b) ‘Una produzione di derrate alimentari adeguata alle condizioni locali ed efficiente sotto il profilo dello sfruttamento delle risorse’. I quali sono chiari segnali che vanno nettamente in contrapposizione col progetto delle Ffs”.
Ex Monteforno, chiesto incontro
L’Unione contadini ritiene altresì rilevante in questo contesto l’iniziativa popolare legislativa cantonale “Spazi verdi per i nostri figli”, di cui l’Uct è co-promotrice, ora sul tavolo delle commissioni parlamentari dopo il deposito di oltre 14mila firme. “Anche in questo frangente le Ffs stanno ignorando la volontà di coloro che hanno firmato per modificare l’articolo 95 sulla Legge sullo sviluppo territoriale e che sono a favore di una gestione più sostenibile e consapevole del territorio cantonale per tutelare gli spazi verdi di pianura essenziali per le generazioni future”. Meglio sono – conclude l’Uct – tutte le soluzioni alternative che non intaccano zone agricole, come per esempio quella proposta dai quattro Comuni della bassa Leventina per un utilizzo dell’ex Monteforno. Proposta tuttavia scartata dalle Ffs, senza motivazioni: proprio ieri i promotori hanno quindi inviato alle Ffs una richiesta di incontro formale al fine di ottenere dei chiarimenti riguardanti la graduatoria delle tre proposte valutate e in particolare il punteggio assegnato al terreno leventinese.