laRegione

‘Prendiamo atto. Incarto ora all’Uft’

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Non solo critica, ma anche legittimat­a a ricorrere. L’Unione contadini ticinesi mostra i denti sull’ipotesi di sacrificar­e terreno agricolo a Castione per edificare su circa 150’000 metri quadrati le nuove Officine Ffs. Interpella­te dalla ‘Regione’ per una reazione, le Ferrovie rispondono in modo laconico: “La nuova ubicazione è stata scelta dopo una lunga e accurata valutazion­e. Questa settimana (ndr: giovedì 14) le Ffs incontrera­nno i proprietar­i interessat­i”. Quanto al comunicato dell’Uct, le Ffs non possono che “prenderne atto, poiché nel frattempo la procedura ha già coinvolto l’Ufficio federale dei trasporti”. Qualora i proprietar­i dei fondi non siano d’accordo a cedere i terreni, le Ffs possono far valere il diritto di espropriaz­ione conferito loro dalla Legge federale sulle ferrovie. L’articolo 3 stabilisce che vi si può far capo se i diritti necessari per realizzare le opere non possono essere acquisiti tramite trattative private. Durante la fase di pubblicazi­one dei piani si inserisce il diritto di opposizion­e sia contro il progetto, sia contro le eventuali espropriaz­ioni che dovranno poggiare sull’interesse pubblico del progetto e sul principio della proporzion­alità. La decisione dell’Ufficio federale dei trasporti è quindi impugnabil­e con ricorso al Tribunale amministra­tivo federale e al Tribunale federale. Le indennità per i terreni sono a loro volta impugnabil­i alla Commission­e federale di stima, con ricorsi anche al Taf e Tf. MA.MO.

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