Continuità e dinamismo, ma prima ‘basta guerra’
Il contratto (annuale) di Immersi con il Team Ticino partirà a luglio, ma il lavoro per preparare la prossima stagione è già iniziato, tra continuità e dinamismo. «Vincent Cavin ha fatto un lavoro eccezionale, per cui in primis si tratterà di proseguire sul solco tracciato da lui, che è riuscito a mettere in piedi una struttura all’avanguardia invidiata anche fuori dai nostri confini – afferma “Imme” –. È chiaro che poi farà parte del mio, anzi del nostro compito, anche portare nuove idee e rimanere al passo con i tempi, giocando se possibile d’anticipo rispetto agli altri. Siamo piccoli, per cui dobbiamo essere dinamici per tentare di rimanere competitivi, lavorando al meglio con quello che abbiamo nel nostro territorio. È quello che vogliamo continuare a fare, seguendo anche le direttive e la filosofia dell’Asf. La storia insegna che in Ticino il talento non manca, basta guardare le rose delle principali formazioni cantonali e controllare quanti elementi hanno fatto la trafila nelle nostre selezioni. Per non parlare dei giocatori che hanno già lasciato il nostro cantone. Siamo una regione anche di calcio, nella quale grazie alla nostra associazione e ai vari club, i ragazzi sono messi nelle condizioni migliori per crescere e avere la loro occasione». Come filosofia di calcio, al 38enne (39 a ottobre) piace «il calcio attuale, che è dinamico, fatto di tecnica in velocità e intelligenza. Un po’ come giocava il Napoli di Sarri se devo fare un esempio. Ma come detto abbiamo anche la filosofia della Federazione svizzera da seguire». Il fatto di aver vestito la maglia delle principali compagini del nostro cantone, tra cui appunto Acb, Lugano e Chiasso, potrebbe giocare a suo favore... «Conosco le strutture e le persone, con le quali ho instaurato un rapporto positivo ovunque sono stato senza mai avere problemi, per cui penso che questo possa rappresentare un vantaggio nella posizione che andrò ad occupare. Già siamo piccoli, se poi ci mettiamo a fare la guerra tra di noi, non andiamo lontano».