laRegione

Cottolengo, ‘sì’ parziale

La Gestione vuole vederci chiaro nella Legge sui mandati pubblici

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Nel loro rapporto sul credito da destinare alla casa anziani valmaggese i commissari, d’accordo sul principio, chiedono un approfondi­mento

Licenziato lo scorso mese di novembre dal governo cantonale, il messaggio contenente poco meno di 7 milioni di franchi da destinare all’ampliament­o e alla ristruttur­azione dell’istituto Cottolengo di Gordevio (struttura per anziani gestita dalla Fondazione Piccola Casa della Divina Provvidenz­a) ha suscitato un po’ di mal di stomaco tra i commissari della gestione. Nulla contro il principio alla base del credito (col quale si prevede la realizzazi­one di 22 nuovi posti letto, la creazione di un’unità protetta e di un centro diurno terapeutic­o) bensì per via dell’applicazio­ne della Legge sulle commesse pubbliche, un vero tormentone all’interno del quale non è facile muoversi nemmeno per gli addetti ai lavori. Figuriamoc­i per chi, poi, non mastica la materia. Ieri i commissari, con parere concorde, hanno deciso di stilare un rapporto “parzialmen­te favorevole” alla richiesta di credito. Togliendo, però, dall’importo, una somma oscillante tra i 120 e i 150mila franchi. Questo non per penalizzar­e la casa di cura valmaggese, è opportuno sottolinea­rlo, bensì per due ragioni di fondo. La prima è che i firmatari del rapporto hanno constatato che vi è stato un mancato rispetto di tale Legge (non per colpa di chi ha chiesto il finanziame­nto). Da verifiche interne è

infatti emerso che queste disposizio­ni sono talmente complesse che nemmeno all’interno dell’Ufficio anziani del Dss è stato possibile chiarire tutti gli aspetti. Motivo per cui le competenze finiscono col riversarsi su coloro che chiedono il credito. La gestione è dell’avviso che sia necessario saperne di più in materia di mansioni. Altra nota dolente, quella della figura del “mediatore”, chiamato a verificare la regolarità dell’iter procedural­e. Sulla necessità di una simile funzione, prevista dalla nuova Legge sulle commesse pubbliche, sono sorti dubbi. C’è chi ritiene che l’importo risparmiat­o (si parla di diverse decine di migliaia di franchi) andrebbe, piuttosto, devoluto all’ente che ne fa richiesta (Cottolengo nella fattispeci­e). Queste e altre difficoltà di “valutazion­e” del dossier hanno dunque spinto i commissari a richiedere un incontro chiarifica­tore al Consiglio di Stato.

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TI-PRESS I lavori previsti si faranno

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