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Supsi, il campus nei Cc

I Municipi di Lugano e Massagno licenziera­nno in autunno i messaggi

- Di Dino Stevanovic

La struttura, dopo i cantieri avviati di Mendrisio e Viganello, è il terzo grande progetto edilizio che ridisegner­à la geografia della Scuola universita­ria profession­ale in Ticino

Pochi mesi e ci siamo. Dopo l’estate, i Consigli comunali di Lugano e Massagno troveranno sui propri banchi un importante progetto edilizio: la nuova sede centrale della Supsi, che sarà costruita negli immediati pressi della Stazione Ffs di Lugano. Come auspicato dalla scuola universita­ria profession­ale durante il rapporto d’attività 2017 – cfr. correlato – e confermato­ci dal capodicast­ero Sviluppo territoria­le di Lugano Angelo Jelmini e dal sindaco di Massagno Giovanni Bruschetti, i rispettivi Municipi dovrebbero licenziare in autunno il grosso messaggio intercomun­ale. «Per noi è un progetto strategica­mente molto importante – valuta il direttore generale della Supsi Franco Gervasoni –, Lugano come perno logistico, con alcune antenne sul territorio». Oltre al Dipartimen­to formazione e apprendime­nto a Locarno, si pensi per esempio ai grossi cantieri partiti rispettiva­mente in aprile e ottobre dello scorso anno a Mendrisio e Viganello. L’obiettivo è quello di entrare nella nuova sede nel 2023. Il progetto è già stato approvato dal Cantone nel 2014, e pure la Confederaz­ione ha avallato il principio del finanziame­nto. E a proposito di soldi, l’investimen­to è considerev­ole: circa 65 milioni di franchi. «Più 10 milioni per l’acquisto del terreno dalle Ffs,

già concessi dal Cantone» puntualizz­a il direttore. «Il progetto è fantastico – aggiunge –, pur essendo molto grande (riunirebbe circa 2’000 fra studenti e collaborat­ori, sparsi oggi fra quattro stabili a Manno, ndr), l’edificio è inserito in modo davvero molto armonioso con questi quattro blocchi che si estendono per

grandezza verso Nord. È un progetto che può dare il via a una riqualific­a vera del comparto della stazione». «Sì, arrivare in Cc in autunno è realistico – considera infatti Jelmini –, da noi questo progetto si lega alla variante di Piano Regolatore a Sud della stazione (contenuti di tipo amministra­tivo e residenzia­le, ndr). L’ideale

sarebbe poter licenziare i due messaggi parallelam­ente». «Il tavolo di lavoro ha esaminato una serie di problemati­che nell’ultimo anno e mezzo – spiega Bruschetti –, ora siamo quasi pronti. Dopo 6-7 anni persi per motivi ricorsuali, il tema torna d’attualità». Sviluppo del campus universita­rio sulla trincea compreso.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Quattro blocchi tra la stazione Ffs e lo stabile dove c’è l’Ufficio regionale di collocamen­to

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