Dal cuore all’inchiostro Lettere d’amore in Biblioteca
Lettere d’amore, quelle che l’autore probabilmente pensava che solo il destinatario potesse leggere e, si spera, apprezzare. Ma utili miniere per comprendere il linguaggio dell’amore, le immagini, le metafore, termini ed espressioni usate dagli innamorati. Miniere nelle quali ha scavato il ticinese Mattia Pini nel suo studio ‘Fìrmati col mio nome’ (Mimesis) che sarà presentato domani, giovedì 14 giugno, alle 18.30 alla Biblioteca cantonale di Bellinzona. Partendo da alcune migliaia di lettere d’amore, prevalentemente inviate da grandi personalità della cultura italiana del Ventesimo secolo (senza dimenticare gli scriventi contemporanei, persino quelli alle prese con il mondo digitale), Pini ha tentato di rintracciare le chiavi linguistiche del cuore riconducendo la fenomenologia d’amore epistolare ad alcune invariabili linguistiche. Mattia Pini ha studiato letteratura e filologia italiane a Friburgo, conseguendo un dottorato sul linguaggio passionale.