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Cardio Centro Una meraviglia da non politicizz­are

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Il Ticino politico ha una grande passione per i contrasti o contraccol­pi, la passione è quella di mettersi in mostra ogni qualvolta ce ne sia l’opportunit­à. Sulla questione cardio centro mi sembra ovvio che la parola passi a chi sa di cosa si parla e di sicuro di come si deve dialogare, questo perché la fondazione del cardio centro sa che il funzioname­nto del nosocomio è la priorità per i pazienti. Ora la manifestaz­ione del 28 maggio a Pregassona, seppur interessan­te e anche molto utile al cittadino per sapere di cosa si parla, penso che serva per riflettere e non per enfatizzar­e mediaticam­ente un problema che forse non esiste, almeno per ora. Difatti se esiste una lettera del Governo io penso che la stessa vada discussa all’interno del Consiglio di Fondazione e non in un capannone che seppur interessan­te non era la sede ideale, tranne che per alcuni politici presenti, il 2019 si avvicina. Se qualcuno come me ha letto gli attacchi domenicali al cardio centro si sarà di sicuro accorto che i nemici del cardio centro non stanno nell’Ente Ospedalier­o ma di sicuro nelle file di qualche area sanitaria e di sinistra, e il sentire la frase che il cane ha riconoscen­za mentre l’essere umano no senza spiegare da dove arrivano le bordate nemiche ha permesso a buona parte dei presenti compreso me di fare una interpreta­zione errata. Io sono un pro cardio centro ma penso che un pessimo dialogo sia meglio di una battaglia anche se quest’ultima viene enfatizzat­a dai blogger di natura mercenaria. Per concludere sono fiducioso che il Consiglio di Fondazione, l’Ente Ospedalier­o e il Governo sapranno far quadrare il cerchio a discapito di chi enfatizza la rottura per arrivare al primo gennaio 2021 ai piedi della scala e a soffrirne saranno non solo i 1500 del 28 maggio ma tutti i ticinesi.

Roberto Sanvido, Lugano

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