Verdi, corsa in solitaria alle cantonali: siamo l’alternativa
Nessuna alleanza, ma corsa in solitaria sia per il governo sia per il Gran Consiglio alle elezioni cantonali del 2019. Così ha deciso il Comitato dei Verdi. Dunque ora è ufficiale: gli ecologisti ticinesi correranno con le proprie gambe in occasione del prossimo rinnovo dei poteri cantonali. Perché in Ticino, sostengono in una nota, “è necessaria un’alternativa alle maggiori forze politiche”, incapaci, a detta dei Verdi, “di dare risposte ai cambiamenti richiesti dalla popolazione” su più fronti: lavoro, ambiente e politica. Il lavoro appunto. “Sono almeno 30mila – rileva il movimento – le persone residenti in questo cantone che sono disoccupate o sottoccupate”. E la maggior parte dei sottoccupati “sono donne”, ricordano. “Di fronte a questa crisi dovuta a una politica economica che ha privilegiato il proliferare dei capannoni e dei salari lombardi, regalando sgravi fiscali per oltre 52 milioni di franchi è necessario che vi siano forze politiche credibili, senza ambiguità, alternative al sistema dominante che non abbiano dubbi sugli evidenti limiti della crescita economica e sulle ricette concrete per cambiare il tessuto economico e salariale”. L’ambiente e dunque il problema del traffico veicolare. Secondo i Verdi, per imboccare la via della sostenibilità ambientale “serve una nuova epoca del trasporto pubblico con investimenti importanti che permettano di rispondere a questa emergenza con soluzioni collettive che possano garantire una qualità dell’aria e di vita soddisfacente per tutte le regioni del nostro cantone”. Capitolo istituzioni. “Stiamo uscendo da una legislatura contraddistinta da scandali che hanno messo a dura prova la pazienza dei cittadini. Una politica di lottizzazione e di distribuzione di favori e poltrone – rincarano gli ecologisti – che va sicuramente affrontata favorendo invece un’amministrazione maggiormente trasparente, orientata verso il servizio al cittadino e che si assume le responsabilità dei suoi errori e superficialità”. I Verdi si definiscono allora una “chiara alternativa a chi negli ultimi decenni ha governato il paese con roboanti slogan ma che alla prova dei fatti non ha minimamente raggiunto gli obiettivi e, anzi, ha minato la credibilità delle istituzioni e della politica”.