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Macron non si scusa, in forse il vertice con Conte. Merkel tra due fuochi

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Roma – Alla fine di un’altra giornata di fuoco il premier italiano Giuseppe Conte ha fatto sapere di essere orientato a “rinviare” il vertice all’Eliseo di venerdì. Roma era stata chiara: senza le scuse francesi, l’incontro sarebbe saltato. E le scuse non sono arrivate. Anzi. Il presidente Emmanuel Macron ha alzato l’asticella: “Chi cerca la provocazio­ne? Chi è che dice ‘io sono più forte dei democratic­i e una nave che vedo arrivare davanti alle mie coste la caccio via’? Se gli do ragione, aiuto la democrazia?”, ha chiesto ai francesi in Vandea. E ha precisato che i due paesi collaboran­o da un anno “in modo esemplare” e hanno “ridotto a un decimo gli sbarchi grazie a un lavoro con la Libia e nel Sahel”. Come dire: il problema non è l’Italia, ma proprio il governo gialloverd­e. “Macron passi dalle parole ai fatti e domani mattina accolga i novemila migranti che si era impegnato ad accogliere”, ha ribattuto il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, assicurand­o di aver con lui tutta l’Italia e accusando Macron di “continuare istericame­nte la sua guerra al popolo italiano, che in quanto a generosità ha poco da imparare”. Prima di arrivare alla decisione sul vertice, l’Italia aveva già giocato alcune carte: il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, aveva rinviato l’incontro a Parigi con il suo omologo, mentre Moavero aveva convocato alla Farnesina l’ambasciato­re francese chiedendo “iniziative idonee a sanare la situazione”. Allo scontro tra ‘cugini’ hanno assistito gli altri leader europei. A partire da Angela Merkel, che cerca di mediare per arginare il suo ministroav­versario agli Interni Horst Seehofer, pronto a lanciare ‘un asse dei volenteros­i’ con Salvini e il cancellier­e austriaco Sebastian Kurz per chiudere i confini. Al parlamento europeo, la plenaria sul caso Aquarius ha registrato le accuse del leader liberale Guy Verhofstad­t, che ha parlato di populismo e nazionalis­mo e ha paragonato l’Italia a Ungheria e Polonia. Intanto è sbarcata a Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera, con il suo carico di 932 migranti salvati nei giorni scorsi al largo della Libia, molti provati da violenze e soprusi. ANSA/RED

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KEYSTONE Piovono polemiche

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