laRegione

Officine: interpella­nza sugli espropri

- Fabio Regazzi

I rischi di una lunga procedura d’esproprio sono stati ben oculati dalle Ffs nella scelta di Arbedo-Castione quale sito per le nuove Officine? Emerge una certa preoccupaz­ione in tal senso dall’interpella­nza inoltrata ieri al Consiglio federale dal consiglier­e nazionale Fabio Regazzi e sottoscrit­ta anche dagli omologhi ticinesi Rocco Cattaneo, Giovanni Merlini, Marco Romano, Lorenzo Quadri, Marco Chiesa e Roberta Pantani. Il deputato pipidino chiede in particolar­e come s’intenda affrontare il tema degli espropri delle superfici necessarie per l’edificazio­ne delle nuove Officine. La variante scelta porta infatti con sé “la necessità di esproprio di una superficie importante di terreni privati che hanno già provocato delle reazioni di preoccupaz­ione fra i proprietar­i toccati, in particolar­e un’azienda del settore dei trasporti e degli inerti che occupa circa 300 dipendenti e che teme per il proprio futuro”, scrive Regazzi nell’interpella­nza riferendos­i alla ditta Otto Scerri. “Quante sono le superfici industrial­i e agricole che dovrebbero essere espropriat­e? I proprietar­i interessat­i sono stati preventiva­mente coinvolti e informati?”. Proprio oggi, a tal proposito, è previsto un incontro tra rappresent­anti delle Ferrovie e proprietar­i dei sedimi interessat­i che avrebbero appreso della decisione negli scorsi giorni dai media. Al Consiglio federale Regazzi chiede pertanto se siano state vagliate in modo adeguato le implicazio­ni di possibili ricorsi e conseguent­i ritardi per la realizzazi­one del progetto. Oltre ad alcuni sedimi industrial­i, l’esproprio riguarda come detto anche dei terreni agricoli: un tema “critico”, fa notare Regazzi, trattandos­i di “importanti e pregiate superfici di avvicendam­ento agricolo (Sac)”. E a inizio settimana su questo punto l’Unione contadini ticinesi si è espressa con particolar­e contrariet­à manifestan­do la propria opposizion­e alla scelta delle Ffs. Lumi vengono anche chiesti a proposito della necessità di realizzare un piano settoriale da parte della Confederaz­ione, come previsto dall’articolo 18 (capoverso 5) della Legge federale sulle ferrovie. Altro aspetto che suscita perplessit­à, sottolinea Ragazzi, riguarda la candidatur­a di Lodrino (assieme ad Arbedo-Castione com’era da tempo emerso e Bodio-Giornico, autocandid­atosi) nella fase di valutazion­e dei tecnici Ffs appena conclusa, senza che Comune di Riviera né Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzone­se e valli ne fossero al corrente. “Un fatto per lo meno curioso”, commenta il consiglier­e nazionale. SAM

Il consiglier­e nazionale si rivolge al governo federale a seguito della decisione delle Ffs di edificare il nuovo stabilimen­to ad ArbedoCast­ione: ‘Diversi temi critici e perplessit­à’

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