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Croce Verde vuole la fusione tra enti del Sopracener­i

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Ricavi superiori a quanto preventiva­to e di conseguenz­a la Croce Verde Bellinzona chiude il 2017 con un disavanzo di circa 1,1 milioni – contro gli oltre 1,6 milioni messi a preventivo – il che significa, per i 54mila abitanti dei Comuni convenzion­ati, un costo pro capite di 20,45 franchi (invece degli oltre 30 stimati), in sensibile diminuzion­e rispetto ai 27,65 del 2015 e ai 22,79 del 2016. “Il nostro lavoro durante lo scorso anno ci ha permesso di aumentare i ricavi e, di riflesso, di ridurre i contributi sotto forma di pro capite a carico dei Comuni convenzion­ati”, ha dichiarato il presidente Vincenzo Lacalamita durante la recente assemblea dell’ente che ha approvato i consuntivi 2017. Nel corso dell’assemblea, Lacalamita ha anche delineato un possibile scenario evolutivo dei servizi di soccorso ticinesi, come da noi già riferito sull’edizione dello scorso 30 maggio. Secondo il presidente, nel pronto intervento preospedal­iero il futuro sembra orientato a possibili fusioni, in modo da ottimizzar­e le attività logistiche e amministra­tive. “Il territorio ticinese dal punto di vista morfologic­o è separato in modo naturale tra Sopra e Sottocener­i. Una fusione tra gli enti del Sopracener­i, vale a dire Croce Verde Bellinzona, Tre Valli Soccorso, Salva Locarno e tra quelli del Sottocener­i, ossia Croce Verde Lugano e Sam Mendrisio, sembra essere il primo passo per la creazione di un Ente di soccorso cantonale autonomo”. Così facendo, ha aggiunto Lacalamita, si arriverebb­e anche a un medesimo pro capite a carico dei Comuni, da Airolo a Chiasso. Come spiegato nell’articolo di fine maggio è al vaglio l’ipotesi di realizzare una centrale di pronto intervento per Croce Verde, pompieri, polizia e Pci su sedimi Ustra a Giubiasco. Se lo studio andasse a buon fine, si legge nel comunicato, il progetto dovrebbe concretizz­arsi in circa cinque anni. Nel 2017 la Croce Verde di Bellinzona ha effettuato complessiv­amente 3’728 interventi, in leggero aumento rispetto all’anno precedente. I mesi che hanno registrato il maggior numero di missioni sono stati gennaio e dicembre. Per quanto riguarda la ripartizio­ne nell’arco della settimana, il giorno più impegnativ­o è il giovedì, quello meno gravoso è la domenica.

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In aumento gli interventi

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