Più che dimezzare, grazie al tunnel, il traffico nelle zone abitate del Piano
Claudio Zali (direttore Dipartimento del territorio), il capoprogetto Nicola Guidotti (Divisione costruzioni), Matthias Neuenschwander (coordinatore comitato esecutivo A2-A13) e Marco Fioroni (Ustra) hanno ribadito i punti forti del progetto ora portato avanti dal Cantone – che si è assunto l’onere di far maturare l’iter progettuale – e dal 2020 dalla Confederazione: più che dimezzare il traffico di transito nelle zone abitate delle due sponde del fiume Ticino, convogliandolo in galleria dove nel 2040 si prevedono 35’500 transiti quotidiani nel tratto Quartino-Sant’Antonino e ben 61’400 fra Camorino e Sant’Antonino. Senza galleria le previsioni per il 2040 indicano 36’900 transiti giornalieri sulla tirata Sant’Antonino-Camorino, 30’400 a Cadenazzo, 27’500 a Quartino, 18’600 a Cugnasco, 16’300 a Gudo e 13’400 a Sementina. Con la galleria invece la tirata riqualificata verrebbe percorsa quotidianamente da 8’200 veicoli, Cadenazzo da 13’800, Quartino da 10’200, Cugnasco da 8’100, Gudo da 10’400 e Sementina da 10’700. Anche la vecchia strada del Ceneri, e di conseguenza la parte alta di Cadenazzo, ne trarrebbe benefici, passando da 13’600 a 3’000 passaggi. Da notare che con la realizzazione del tunnel si prevede la chiusura del famigerato Stradonino Gudo-Cadenazzo al traffico di transito, lasciandolo al solo traffico agricolo e alla mobilità dolce, ciò che penalizzerà gli abitanti di Gudo e Cadenazzo diretti in auto ai centri commerciali di Sant’Antonino. Zali ha sottolineato che le soluzioni individuate – tramite un impegno cantonale di 10 milioni per la fase progettuale assistita dall’Ustra – mirano a migliorare la tutela ambientale e agricola. «In questa fase – ha sottolineato Neuenschwander – sulla base delle osservazioni che riceveremo e che valuteremo molto seriamente, elaboreremo i correttivi che si renderanno opportuni». Un applauso lo ha infine strappato Simone Gianini, municipale di Bellinzona e presente in veste di presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese: «O nel 2020 si consegna alla Confederazione un progetto condiviso in Ticino, oppure Berna nel decidere i finanziamenti potrebbe dare la precedenza ad altre opere viarie». MA.MO.