Messi ambisce all’agognata ‘prima’
Il bis della Germania, come riuscito solo a Italia e Brasile, o la ‘prima’ di Leo Messi? Il ritorno della Seleção, il talento di Spagna e Francia o un outsider, magari africano? Sono tanti gli interrogativi che accompagnano il cammino del Mondiale in Russia. Sono tante le squadre pronte a contendersi la vittoria, per strappare alla Germania il titolo conquistato in Brasile quattro anni fa. La Nazionale verdeoro dopo il tonfo 2014 è ripartita da zero e ha messo a frutto il nuovo corso del ct Tite: oggi, insieme all’eterna “Mannschaft” è la principale favorita del torneo. Il Brasile arriva in Russia forte di un percorso di qualificazione perfetto e guidato da un Neymar tornato abile e, sembra, finalmente capace di caricarsi sulle spalle i compagni. Da O’Ney a Gabriel Jesus, da Firmino a Coutinho, sono tanti i fuoriclasse capaci di far dimenticare il Mondiale perso in casa. La Spagna è finita in seconda fascia (nel girone del Portogallo di Cristiano Ronaldo) ed è l’autentico spauracchio che tutti vorrebbero evitare. Finalista quattro anni fa, l’Argentina di Leo Messi arriva all’appuntamento un gradino più sotto. Approdata alla fase finale per il rotto della cuffia, l’Albiceleste vanta un attacco con pochi eguali al mondo e che si è permesso il lusso di lasciare a casa un bomber come Mauro Icardi, ma ha perso il portiere titolare (Romero) e l’esterno d’attacco (Lanzini). C’è poi chi vorrà approfittare dell’appuntamento iridato per cancellare cocenti delusioni. È il caso di Spagna e Francia, che vantano oggi due squadre tra le più talentuose del torneo, un mix tra vecchio e nuovo che non può non far pensare a loro come a due squadre protagoniste. Dopo l’exploit di due anni fa, c’è curiosità intorno ai campioni d’Europa del Portogallo di Cr7, così come per le “eterne incompiute” Croazia e Belgio. Discorso a parte merita l’Inghilterra che, a parte il Mondiale vinto in casa una vita fa, ha poi quasi sempre fatto da comparsa. La Coppa del mondo rappresenta una vetrina incredibile, preludio a svolte di carriera incredibili per chi vi si renderà protagonista. Chi lo vincerà leggerà il proprio nome sui libri di storia. Le tante “stelle”, vecchie e nuove, vedranno invece lievitare il cartellino e gonfiarsi il portafoglio, in quanto al centro di un mercato estivo che finiranno col movimentare. Quattro anni fa fu il turno di James Rodriguez, asso della Colombia, finito poi al Real per 80 milioni di euro, ma anche stavolta il parterre si presenta di tutto rispetto: oltre ai soliti Messi, Cr7, Neymar, la rassegna, che vale in prospettiva anche per il Pallone d’Oro, vede in prima fila l’attesissimo Momo Salah, si spera di nuovo abile dopo l’infortunio occorsogli in finale di Champions, Kane, Milinkovic-Savic, Hazard, Lewandowski, Manè. Ma altrettanto folta è la pattuglia di chi non ce l’ha fatta, per scelta tecnica o per problemi fisici: Nainggolan, Sané, Icardi, Morata, Benzema, Rabiot, Alex Sandro i tagli più eclatanti.