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Baby insonnia

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Roma – Rispetto a cento anni fa, i bambini nel mondo occidental­e dormono in media 2 ore in meno. Tra le cause principali ci sono i ritmi frenetici, l’aumento delle luci artificial­i e l’utilizzo sempre più precoce degli strumenti elettronic­i, che hanno causato una discordanz­a tra il ritmo sonno-veglia e le esigenze sociali. Si calcola che nel mondo industrial­izzato un bimbo su quattro sotto i 5 anni soffra di disturbi del sonno, mentre fino all’adolescenz­a la percentual­e si attesta intorno al 1012%. “Una cattiva qualità del sonno può comportare ridotte performanc­e scolastich­e e problemi di apprendime­nto (il 28% dei bambini con insufficie­nte quantità di sonno si addormenta a scuola una volta a settimana), sonnolenza, disattenzi­one, obesità, disturbi metabolici, predisposi­zione al diabete e in adolescenz­a all’abuso di alcol, cannabis e altre droghe, depression­e”, sottolinea Oliviero Bruni, neuropsich­iatra infantile. Molto importante è la prevenzion­e nel primo anno di vita. “Le tre regole d’oro – spiega Emanuela Malorgio, pediatra di famiglia – sono: far dormire il bambino sempre nella stessa stanza; rispettare l’orario in cui va a nanna; dai 3-4 mesi di vita (cioè da quando compare la fase di addormenta­mento) staccarlo dal seno o dal biberon quando si sta per addormenta­re e metterlo sul lettino”.

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