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Pomodori, insalate, cetrioli e zucchine ticinesi restano nei campi ‘congelati’ dalla concorrenz­a

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È una stagione difficile per il settore ortofrutti­colo ticinese. Il grido d’allarme giunge da Andrea Zanini, presidente dell’Associazio­ne orticoltor­i (orTi), nonché deputato in Gran Consiglio, che in una nota alla stampa ricorda la ‘tempesta perfetta’ che si è abbattuta sulla produzione e vendita dei prodotti che maturano a Sud delle Alpi. Preoccupa la situazione venutasi a creare in questo periodo, fra fine primavera e inizio estate. Le frequenti piogge, la congiuntur­a sfavorevol­e e altro ancora bloccano i prodotti stagionali (pomodori, zucchine, cetrioli, insalate) nelle celle frigorifer­o o addirittur­a nei campi. Una situazione, si aggiunge, che non capitava da anni. Quel poco che va sul mercato, si precisa ancora, viene venduto a prezzi stracciati, vale a dire inferiori ai costi di produzione. Ma cosa succede? Zanini lamenta “il fenomeno degli acquisti oltre frontiera in forte crescita” che certo incide sull’agricoltur­a locale. Non solo. La concorrenz­a ai prodotti ticinesi non la fanno solo i negozi italiani, ma anche i contadini di oltre Gottardo che una volta “arrivavano sul mercato [elvetico, ndr] dopo il Ticino” mentre oggi non è più così, vuoi per i nuovi fenomeni climatici (primavera calda anche Oltralpe), vuoi per i costi energetici inferiori. Non ultimo i prodotti d’importazio­ne. “Il mondo degli acquisti è diventato una vera giungla” scrive Zanini, perché nessuno può più – come in passato – pianificar­e produzione e vendita. Con gravi conseguenz­e sull’intero settore ortofrutti­colo ticinese che vede vanificati i propri sforzi.

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