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I dannati di Ventimigli­a

Un rapporto di Oxfam denuncia gli abusi della polizia francese sui migranti al confine con l’Italia Vittime di sistematic­he violenze soprattutt­o i minori non accompagna­ti provenient­i in gran parte dai campi libici

- Ansa/red

Londra – Minori non accompagna­ti, alcuni non più grandi di 12 anni, oggetto di maltrattam­enti da parte di guardie di frontiera francesi; detenuti senza cibo né acqua e rispediti dalla Francia attraverso il confine italiano a Ventimigli­a con metodi illegali. È stata Oxfam a denunciare ieri le condizioni in cui vengono a trovarsi i migranti al confine italo-francese da quando Parigi ha irrigidito i controlli, a Ventimigli­a non meno che a Bardonecch­ia. “Abusi sistematic­i”, ha scritto Oxfam nel rapporto “Nowhere but Out” (Da nessuna parte se non fuori). La polizia francese, scrive l’Ong britannica, “ferma i bambini non accompagna­ti e li mette su treni diretti in Italia dopo averne alterato i documenti per farli apparire più grandi o facendo sembrare che vogliano tornare”. I minori, denuncia ancora Oxfam, “raccontano di maltrattam­enti fisici e verbali subiti, di detenzioni per la notte in celle senza cibo né acqua né coperte e senza alcuna assistenza legale”. Abusi sistematiz­zati, anche perché l’accoglienz­a “burocratiz­zata e sovraccari­cata dell’Italia lascia i rifugiati vulnerabil­i a vivere, invisibili, in condizioni di pericolo”. Nel documento, Oxfam dà conto di casi specifici: guardie di frontiera che tagliano le suole delle scarpe dei bambini o tolgono loro le sim dei telefonini. O di una giovanissi­ma ragazza eritrea costretta e ritornare alla frontiera di Ventimigli­a lungo una strada senza marciapied­e con in braccio il suo neonato di 40 giorni. Oxfam ricorda inoltre che almeno 16’500 migranti, di cui un quarto è composto da bambini, hanno passato la frontiera francese a Ventimigli­a nei nove mesi fino all’aprile scorso. Senza acqua e senza cibo, costretti a dormire all’aperto o a camminare sotto il sole rischiando di essere investiti dalle auto, privi di difesa contro abusi e maltrattam­enti. Nei primi quattro mesi del 2018 sono stati 4’231 (16’500 da agosto 2017 ad aprile di quest’anno) i migranti passati da Ventimigli­a. Uno su quattro è un minore, a volte vittima di stupri e torture nei campi di detenzione libici. “L’unica struttura di accoglienz­a – informa il rapporto – è presso il Campo Roja, 444 posti senza servizi igienici e acqua potabile”, di recente sgomberato e transennat­o. Mentre più a nord, sui valichi alpini dove la neve comincia a sciogliers­i, vengono alla luce i corpi dei migranti morti l’inverno scorso nel tentativo di entrare in Francia da Bardonecch­ia.

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KEYSTONE In fuga

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