Servizi finanziari, clienti più protetti
L’approvazione della legge salvaguarda meglio investitori e regola la consulenza
Berna – In futuro, i clienti privati delle banche e i gestori patrimoniali saranno meglio protetti. Il Parlamento ha appianato le ultime divergenze nell’ambito della Legge sui servizi finanziari e di quella degli istituti finanziari. La portata della riforma è stata tuttavia attenuata. «L’obiettivo della legge è ottimo: salvaguardare gli interessi della clientela e professionalizzare i gestori con obblighi di formazione continua e sistema di vigilanza mistro tra Finma e organismi professionali», spiega Paolo Bernasconi, presidente del Tribunale disciplinare dell’Associazione svizzera dei gestori di patrimoni. «Tra le altre novità – continua Paolo Bernasconi – vi è anche quella che estende gli obblighi di salvaguardia anche ai professionisti responsabili di migliaia di trust, aprendo la strada al trust di diritto svizzero, in favore del quale il Consiglio degli Stati ha appena approvato una mozione nel solco degli interventi dei deputati Fabio Regazzi e Giovanni Merlini». Nel contempo è stato presentato un progetto di revisione della Legge federale anti-riciclaggio con la quale si chiede di estendere gli obblighi anti-riciclaggio anche a tutti i consulenti che si occupano della costituzione, amministrazione e gestione di società estere, operative o di sede, nonché della società di sede svizzere. «Una proposta che deriva dal caso ‘Panama papers’», precisa Paolo Bernasconi. Tra le lacune della nuova normativa l’esperto di diritto individua una debole prevenzione dei reati finanziari. «Le sanzioni per gli operatori non autorizzati sono ancora troppo basse. Si potrebbe ovviare prendendo come termine di paragone quelle che puniscono l’insider trading», commenta. Alla fine di un lungo dibattito in aula, durato oltre dieci ore, il Consiglio nazionale ha approvato – con 101 voti contro 94 e 2 astenuti – la revisione del diritto della società anonima. Nel voto d’insieme Udc e Plr, che già nelle discussioni di entrata in materia avevano tentato invano di rinviare il dossier al Consiglio federale, non sono riusciti a far naufragare il voluminoso progetto. Il Nazionale ha discusso di questioni più tecniche legate ad esempio ai diritti e obblighi degli azionisti e alle deliberazioni dell’assemblea generale. Tutte le misure approvate devono comunque ancora essere avallate dal Consiglio degli Stati.