‘Il Brasile? Sogni di affrontarlo e di batterlo’
La Nazionale si è spostata da Togliatti, sede del ritiro mondiale, a Rostov, città che ospita l’esordio dei rossocrociati, domani contro il Brasile. Per la prima volta dal suo arrivo in Russia, la Svizzera ha svolto un allenamento a porte chiuse, vietato quindi ai giornalisti ai quali era sempre stato concesso il primo canonico quarto d’ora, prima di essere cordialmente invitati a lasciare spalti e bordo campo. Comunque sensibili alle richieste della stampa, i responsabili della Nazionale hanno concesso a Mario Gavranovic di prestarsi al rito delle domande da parte degli inviati. Primo argomento, le condizioni dell’attaccante della Dinamo Zagabria, particolarmente in palla nell’amichevole di Lugano contro il Giappone che ha chiuso il campo d’allenamento in Ticino della Nazionale. «Mi sento molto bene – ha ribadito il ticinese –. Ci sono tutti i presupposti perché si possa lavorare nelle migliori condizioni, a partire dall’albergo che ci ospita. Ora però è bene entrare nel vivo del torneo». Il Brasile cosa le ispira? «È la squadra che da bambino sogni di affrontare e di battere. In me però fa anche riaffiorare un triste ricordo. Non posso infatti dimenticare il brutto infortunio al ginocchio ai Mondiali brasiliani del 2014, prima dell’ottavo di finale contro l’Argentina. Mi auguro che domani tale ricordo possa lasciare spazio a uno decisamente più positivo». Perché ritiene che si debba dare fiducia a questa Svizzera? «Per una ragione molto semplice: in questi ultimi anni ha dimostrato di saper giocare bene e di saper ottenere ottimi risultati soprattutto contro le squadre di un certo spessore».