Saltano i turchi, restano gli inglesi (e non solo)
Il Lugano non si vende. Perlomeno non per ora e non ai fantomatici investitori turchi che, secondo indiscrezioni dei giorni scorsi, sembravano a un passo dall’acquisto del club. «Abbiamo interrotto noi le trattative – ci ha spiegato il presidente Angelo Renzetti –. Delle varie opzioni, la pista turca era quella meno concreta e meno seria. Si sentiva puzza di bruciato sin dall’inizio, perché oltre a non fare una “due diligence” (serve a verificare la provenienza dei fondi, ndr), non hanno nemmeno pagato l’avvocato che avevano chiamato in causa. Di soldi proprio non se ne sono visti». Per il numero uno bianconero, in carica dal settembre 2010, «rimangono aperte tre strade, la più seria conduce a un fondo d’investimento inglese che ha già delle squadre di calcio. Stiamo discutendo da febbraio ed entrerebbero in società con una percentuale. Stanno facendo le cose per bene. Anche in questo caso non abbiamo ancora visto soldi, ma è evidente che si tratta di un fondo serio con un programma e delle persone di riferimento. Proprio in questi giorni mi hanno informato di aver concluso la “due diligence” e di volerci incontrare per discutere. Poi non so se e quando effettivamente vorranno chiudere e per quale percentuale. Ovviamente non sono cose che si decidono in pochi minuti». E le altre due piste? «Si tratta di un privato italiano che vorrebbe affiancarmi con un 20%, mentre l’altra è legata a un proprietario di una squadra di calcio inglese». Per ora però Renzetti va avanti da solo... «Da una parte mi piacerebbe prendermi una sorta di pausa dalle trattative, in maniera da poter preparare sereno la squadra (che si radunerà giovedì) per la prossima stagione. È altresì vero però che se dovessimo trovare rapidamente un aiuto, ci permetterebbe di tenere i giocatori migliori, che altrimenti dovremmo cedere».