Carolina chiama Fora
‘Non potevo lasciarmi scappare questa occasione. Lascio l’Ambrì a malincuore, ma lo lascio in ottime mani’.
Il Mondiale della Svizzera, e soprattutto di Michael Fora è andato bene. Anche al di là di ogni aspettativa, visto che al 22enne di Giubiasco è fruttato la chiamata da Raleigh, sede dei Carolina Hurricanes. Che l’ormai ex capitano dell’Ambrì Piotta non si è fatto scappare: «È andato tutto molto in fretta – conferma Fora –. Un paio di giorni fa ho ricevuto una mail dalla franchigia nordamericana. Quanto ho letto il messaggio ho provato una grande euforia: per me nessuna cosa è scontata, men che meno questa opportunità. Ne ho parlato subito con il mio agente e in pochissimo abbiamo concluso l’accordo, attivando la clausola rescissoria inserita nell’accordo stipulato con l’Ambrì». Un contratto twoway di due stagioni: «È stata una successione di cose così veloce che francamente fatico ancora a realizzare bene cosa stia accadendo. Né cosa mi attenderà. Vado con la consapevolezza che mi attenderà altro duro lavoro, ma anche con la certezza che lavorando duro, prima o poi i risultati arriveranno. Ma, soprattutto, vado con la mentalità aperta a tutto e mi lascerò stupire da ciò che il futuro mi riserverà». Tre anni dopo aver lasciato il Nordamerica (nella stagione 2014/15 aveva giocato nella formazione canadese dei Kamloops Blazers), Fora varca nuovamente l’Atlantico, stavolta per stabilirsi negli Stati Uniti e, soprattutto, per bussare alle porte della Nhl. «Sicuramente un po’ aiuterà l’aver già vissuto una prima esperienza da quella parte dell’Oceano. Ma so benissimo che sarà anche una realtà tutta differente, che dovrò scoprire un passo alla volta. Di certo mi aspetta una nuova realtà, e soprattutto una nuova sfida personale, dove dovrò cercare di riconfermarmi; quel genere di stimoli che a me piacciono». Già, perché a fronte di un futuro tutto da scrivere, Fora si lascia
alle spalle un presente in cui era ormai divenuto un punto di riferimento per l’Ambrì Piotta. «Beh, se è arrivata questa opportunità lo devo anche alla società, dirigenti, staff tecnico e compagni di squadra. Il Mondiale è stato sicuramente il trampolino di lancio finale verso il mio ritorno in Nordamerica, ma a quel trampolino ci sono arrivato grazie a ciò che l’Ambrì mi ha dato, soprattutto quest’ultima stagione. È stato un campionato intenso, e il fatto che lo staff tecnico abbia deciso di investirmi del ruolo di capitano mi ha permesso di crescere ulteriormente. È chiaro che non parto a
cuor leggero: credevo e credo molto in questa società, nel suo progetto e nelle persone che ci ruotano attorno. Lasciare tutto questo non è evidente, ma mi aiuta la consapevolezza di lasciare l’Ambrì in ottime mani. D’alto canto però credo che l’offerta di Carolina sia arrivata al momento giusto per me: mi sento pronto per questa nuova sfida. Ho sempre sognato un giorno di tornare al di là dell’Atlantico per tentare l’avventura in Nhl, e quanto mi sono trovato sul tavolo questa opportunità ho ritenuto fosse quella giusta, ragion per cui non me la sono lasciata scappare».