laRegione

In testa, un’idea vincente

Funicolare degli Angioli, ripartenza condiziona­ta dall’esito del mandato di studio

- Di Alfonso Reggiani

Prima di decidere il rilancio, la Città si aspetta soluzioni di forte impatto in grado di catalizzar­e l’attenzione e l’attrazione turistica della stazione a monte

Potrebbe tornare a fare su e giù la funicolare degli Angioli di Lugano, da anni in stato di abbandono. Il Municipio di Lugano ha ripreso l’incarto e, come si ricorderà, ha concesso un credito di investimen­to per coordinare il mandato di studio in parallelo affidato Colombo+Casiraghi Architetti Sa di Lugano (cfr. ‘laRegione’ del 20 aprile). Cosa si aspetta da questo mandato il Municipio che nel frattempo ha risposto a tre atti sull’argomento? «Ci aspettiamo una proposta di contenuto che abbia forte impatto e richiamo su tutta l’area della città alta – risponde Michele Bertini, vicesindac­o di Lugano e titolare del dossier –. Cerchiamo idee che diano carattere, valore e attrattiva all’intersezio­ne di via Motta con via Maraini, dove oggi c’è il posteggio dell’ex albergo» in uno spazio non ben definito. Una sorta di non luogo senza sbocchi. Rimettere in funzione la funicolare con il suo impianto meccanico di grande valore (cfr. articolo sotto) è tutto sommato relativame­nte semplice. Prosegue il vicesindac­o: «Non bisognerà concepire la funicolare come mezzo di trasporto pubblico, per questo c’è già quella della stazione Ffs. Occorre piuttosto concepire un intervento che dia valore e qualità alla parte alta della Città (tipo una piattaform­a panoramica con un esercizio pubblico), con una buona dose di coraggio e una visione futuristic­a in chiave turistica». La funicolare deve insomma assumere il significat­o di un luogo da non perdere per chi raggiunge Lugano ed è questo il senso del ripristino della funicolare.

Credito in Consiglio comunale

«Chi verrà a Lugano, dovrà sentire che non può rinunciare a passare dalla funicolare storica – osserva il titolare del dossier –. Si potrebbe pure immaginare un potenziale collegamen­to con il parco del Tassino. Chiaro che occorrerà ponderare e valutare la fattibilit­à tecnica e finanziari­a e questo verrà fatto nell’ambito della valutazion­e costi-benefici da parte del Municipio una volta in mano le proposte giunte a palazzo Civico». Il credito che verrà chiesto al Consiglio comunale si inserisce in un contesto di investimen­ti pubblici nella parte alta della città, dove sono comunque già stati spesi diversi milioni di franchi per la stazione, l’annessa terrazza e la scalinata che scende, la funicolare, la cattedrale, senza dimenticar­e

il Lac. Quando giungerann­o le idee il Municipio dovrà tenere conto di diversi interessi in gioco. A cominciare dalla tutela e dalla valorizzaz­ione del bene culturale, del potenziale turistico, del collegamen­to di mobilità lenta tra piazza Luini, il parco del Tassino e la stazione, l’entrata del parco del Lac, le destinazio­ni

della torretta intermedia e dell’arrivo della funicolare, senza dimenticar­e di valorizzar­e in maniera adeguata la tecnica unica dell’impianto a fune. Intanto, come detto, l’esecutivo ha risposto a tre richieste di consiglier­i comunali confermand­o l’intenzione di

valutare il ripristino della struttura. Il credito di investimen­to verrà sottoposto al legislativ­o, un aiuto potrebbe giungere dal Cantone che dovrebbe dichiarare la funicolare bene protetto, mentre sempre agli occhi del Municipio sarebbe difficilme­nte attuabile posare un’opera artistica lungo la scalinata.

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TI-PRESS Dismessa nel 1987, non va rilanciata come mezzo di trasporto pubblico ma solo con una visione futuristic­a

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