Quota 100 nel mirino
A Stoccarda Federer si aggiudica il torneo numero 98. Ora, sempre sull’erba, Halle e poi l’apice, con Wimbledon.
Piazzato l’acuto numero 98 di una carriera che continua a regalargli successi, Roger Federer ha lanciato come meglio non avrebbe potuto la stagione sull’erba, che per il numero uno al mondo prosegue ora a Halle, per poi chiudersi a Wimbledon. A Stoccarda – dove fu battuto in semifinale nel 2016 e al secondo turno lo scorso anno – Federer ha stroncato la resistenza di Milos Raonic, dopo aver avuto la meglio sabato in semifinale contro l’australiano Nick Kyrgios. «Tutto ha funzionato a meraviglia, in questa settimana», ha osservato il basilese. Pienamente ‘registrato’ dopo le undici settimane di inattività che si era concesso dopo l’uscita di scena dal Masters 1000 di Miami per mano di Thanasi Kokkinakis, Roger ha centrato il terzo titolo stagionale vincendo la sedicesima partita di fila sull’erba, tenuto conto dei tornei di Halle e di Wimbledon della passata stagione. Come dire che sulla superficie più amata è chiaramente l’uomo da battere, lui che a Stoccarda ha aperto finalmente un nuovo orizzonte: è infatti solo il terzo torneo diverso sull’erba che vince, dal momento che gli altri diciassette li aveva distribuiti tra Halle (otto) e Wimbledon (nove). Insomma, Federer è capace ancora di stupire e di infilare in bacheca anche un torneo inedito, che lo lancia nella settimana numero 310 da numero uno al mondo.
In Svizzera e ritorno
Dopo una breve capatina in Svizzera per assistere con i propri cari a Svizzera-Brasile, oggi ha già fatto ritorno in Germania, dove l’attende (da domani) un torneo a lui molto caro che gli assegna lo sloveno Aljaz Bedene (Atp 70) quale primo avversario. Per affrontare poi la sfida più importante di tutte, quella con il leggendario Wimbledon, da numero uno al mondo, a Halle Federer deve confermare il titolo. Non che sia determinante presentarsi a Londra da primo della classe, ma potrebbe essere uno stimolo in più per partire alla conquista dello Slam numero 21, del decimo trionfo sull’erba di Church’s Road e del centesimo torneo di una carriera senza fine, che si dipana tra tante vittorie, poche sconfitte e lunghe pause rigeneratrici.