laRegione

Gordola: strade allo stop?

- di Nicola Domenighet­ti, capodicast­ero Infrastrut­ture a Gordola

Segue da pagina 11 (…) perché chi doveva decidere, alla fine, astenendos­i, ha deciso di non decidere, forse per paura di “sbagliare” i conti partitici ed elettorali. Personalme­nte realizzare un marciapied­e su un percorso casa scuola, qualsiasi decisione fosse stata presa, non credo sarebbe mai stato visto dai posteri come un tragico errore. Il putiferio sulla decisione “politica” su che vantaggi/svantaggi avrebbero avuto i diretti confinanti mi lascia assai perplesso e amareggiat­o, in quanto si tratta di un’opera fondamenta­le di messa in sicurezza, per la quale, non erano i proprietar­i confinanti ma principalm­ente tutti quelli che transitano in quel pezzo di strada di 200 m a trarne giovamento, in particolar­e i bambini. Chiarament­e poi ognuno tira l’acqua al suo mulino, ma alla fine le opere vanno realizzate per il bene comune e per farlo occorre mantenere una linea e una proporzion­alità nelle varie letture della situazione. Se viene portato avanti un certo discorso per anni e si sceglie l’arancione questo non può, a geometria variabile, passare una volta al verde e l’altra al rosso a seconda degli interessi degli uni o degli altri. Dalle discussion­i emerse in CC si può comunque estrapolar­e (e porterò avanti questo discorso) la volontà del legislativ­o di poter disporre di un approfondi­mento maggiore, a livello di MM, sugli aspetti inerenti i contributi di miglioria. Ricordando però che questo ha un costo e sarà poi sempre il cittadino a pagarlo, nella speranza di non spendere 2 per incassare 1, anche perché al borsellino del contribuen­te alla fine l’operazione costa 3! Se ad alcuni non piace la mia lettura molto pragmatica e schietta del tema, dove non mi faccio influenzar­e e pilotare per secondi fini, dovrà rassegnars­i, ancora per almeno altri 2 anni sarà così. Termino rassicuran­do Gordola che l’implementa­zione delle zone 30, per favorire la mobilità lenta e la vivibilità dei quartieri, nonché la sistemazio­ne e la riqualific­a di ponti e strade andran- no avanti. Mentre a chi si lamenta di qualche pozza, imprecando pesantemen­te sui “social media”, sorrido pensando a quanto i bimbi ci si divertano giocandoci, nella consapevol­ezza che altri meno fortunati non hanno né strade, né case, né cibo, ma forse un po’ più di rispetto e lungimiran­za verso il prossimo.

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